
La storia e le narrazioni pervenute la descrivono come una donna che rivestì un ruolo di prim'ordine nella vita sociale e culturale del suo tempo. Fu educatrice dei Gracchi, e il suo lignaggio come discendente dei colti e potenti Scipioni le consentì di essere apprezzata dal punto di vista culturale ed educativo.Nel capitolo dedicato "all'amore coniugale", Valerio Massimo riporta le circostanze della morte del marito di Cornelia. Avendo egli trovato due serpenti sul letto, uno maschio e uno femmina, e leggendovi dei chiari segni della volontà divina, egli decise di uccidere il maschio, risparmiando la femmina e quindi, nella sua personale lettura del singolare evento, la moglie. Da lì a poco tempo infatti, Tiberio Gracco trovò la morte. Ma per Cornelia presto arrivò il tempo per altri due lutti devastanti, per la morte dei suoi figli Caio e Tiberio, perdite che ella riuscì ad affrontare con impressionante rassegnazione.Ciò che fu tramandato maggiormente infatti è legato alle qualità caratteriali di Cornelia, che la vogliono una donna forte, nobile d'animo, dotata di grande personalità, moderazione e irriducibile stoicismo. Si racconta ad esempio che pur di non trascurare l'educazione dei figli, Cornelia, rimasta vedova, si trovò a rifiutare la proposta di matrimonio del re egiziano Tolomeo. O ancora, un altro episodio riportato narra che quando una matrona romana le mostrò i propri gioielli vantandosi del lusso, Cornelia rispose senza batter ciglio che la sua ricchezza più grande erano i propri figli.
(Foto di Mary Harrsch - Flickr)