Corporate Paedophilia è un resoconto pubblicato nel 2006 in Australia da due ricercatori dell’Australian Institute: Emma Rush e Andrea La Nauze.
Da questi studi è emerso che le immagini sessualizzate dei bambini, per lo più bambine, sono diventate sempre più invasive nella pubblicità.
Questo termine è stato utilizzato dai due ricercatori per descrivere la tendenza dei messaggi pubblicitari a rivolgersi a bambini prima che siano in grado di capire il significato di tali messaggi. La publbicità tende a strumentalizzare i bambini e il proprio corpo a fine economico.
Nel mondo occidentale c’è un vero e proprio allarme circa la tendenza a mercificare il corpo dei bambini, il consumo di materiale pedopornografico e abusi su bambini consumati durante viaggi esotici o in famiglia.
Il problema è che sebbene i bambini siano negli ultimi due casi, le leggi non tutelano i bambini dagli abusi della pubblicità.
Negli Stati Uniti d’America, c’è stata una vera e propria mobilitazione di giornalisti, associazioni per la tutela dell’infanzia, genitori e psicologi, che ha portato alla costituzione di una task force in seno all’American Psychological Association per tutelare gli abusi dei minori da parte dei mass-media. Nel 2007 Eileen L. Zurbriggen ha pubblicato un rapporto: Task Force on the Sexualisation of the Girls da cui emerge addirittura che nonsono solo le pubblicità che erotizzano il corpo infantile, ma anche molti genitori, insegnanti e coetanei, la moda e i giocattoli.
La moda spesso sfrutta anche i bambini a livello economico, una sorta di sfruttamento minorile.
Perfino i costumi di carnevale propongono alle bambine dei modelli sessualizzati, dove le bambine impersonificano il ruolo di diavolette con le calze a rete, sexy carcerate, sexy cameriere eccetera
In italia non c’è alcun interesse per questi fenomeni. Come al solito siamo anni luce indietro. Eppure il problema dell’erotizzazione dei bambini c’è anche se non a livelli americani, ma c’è. Ci sono le bambole in formato veline, i trucchi per bambine, i vestiti che imitano quelli delle adulte, perfino mutandine e costumi da bagno e le pubblicità di alta moda che erotizzano le bambine.
Nella società occidentale ci sono delle contraddizioni: da un lato il bambino viene protetto; d’altro lato c’è la tendenza ad “adultizzazione” i bambini, privando loro dell’infanzia.
Per non parlare della colpa che spesso di da ai bambini quando questi saltano le tappe.
I bambini di oggi spesso tandono a saltare le tappe ed proprio colpa della pubblicità.
Ultimamente quelli che preocucpano ancora di più sono gli abusi sessuali della Chiesa Cattolica contro i bambini. L’unica cosa di cui sono contenta è che il tabù ora è crollato e finalmente nessuno ha più paura di denunciare anche quando si tratta di Chiesa.