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Mi piace parlare di atleti straordinari, quei piccoli, giovani fenomeni che attraverso lo sport ci danno importanti lezioni di vita.
Questa volta tocca a una coppia di fratelli americani di 9 e 7 anni, due appassionati praticanti di triathlon. Conner e Cayden Long sono due ragazzini che nuotano, pedalano e corrono insieme le tre prove di triathlon. Triathlon sincronizzato, una nuova avanguardia della specialità? No.
Da neonato Cayden è stato colpito da una forma di paralisi cerebrale, che gli rende impossibile il muoversi normalmente e il parlare. Di fatto, Cayden è inchiodato a una sedia a rotelle, in silenzio. Può solo muovere i muscoli del corpo in maniera scoordinata per dimostrare così i suoi sentimenti. E il fratello maggiore non ci ha messo molto a capire che Cayden sorrideva tantissimo quando facevano sport insieme. E così, assieme ai genitori, si è ingegnato e si è inventato un nuovo modo di fare triathlon. Quando nuota, Connor traina un gommone con il fratello sopra, quando pedala la sua bicicletta diventa un risciò e quando corre porta davanti a sé una specie di passeggino.
Quando hanno iniziato a fare le prime gare, un anno e mezzo fa, la gente non ci credeva. Eppure, ora i fratelli Long sono due celebrità, tanto da diventare i ragazzini sportivi dell’anno secondo il prestigioso SportsIllustrated.
Certamente, i fratelli Long sono una fonte di grande ispirazione per tutti gli sportivi. Credo che sia superfluo spendere altre parole e aggettivi per determinare questi due ragazzini. Guardate il video dopo la parte in inglese, e vedrete che rimarrete senza parole come me.
Quello che tengo di più a sottolineare di questa bella storia è ciò che Connor ha risposto a un giornalista, quando gli è stato chiesto perché è importante per lui correre con il fratello. Una risposta che non ti aspetteresti da un ragazzino di 9 anni.
“Se le persone corressero assieme a quelle che non possono camminare o parlare, o hanno una qualche forma di autismo, forse aprirebbero gli occhi anche dei menefreghisti.”
Ho parlato tanto di spirito olimpico, negli scorsi mesi. Beh, forse nelle parole di Connor Long ho trovato la forma più bella e moderna dello spirito olimpico.
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You know that I like talking about amazing athletes and those young great heroes who give us big lessons through their sports gestures. This time my story talks about a couple of American brothers, who are respectively 9 and 7 years old. Conner and Cayden Long are triathlon enthusiasts. This means that they swim, go biking and run, and they always do this together. If you think that this type of triathlon is a kind of synchronised one, you are way to be wrong.
When he was a little baby Cayden caught a form of cerebral palsy, therefore he basically can’t move and talk normally. He is stuck in a wheelchair and can only move his face and his arms in a clumsy way to show his feelings. His older brother took few time to realise that Cayden had a lot of fun while playing sport together. Therefore, thanks also to their parents, Connor could use his ingenuity to create a new way of practising triathlon. When Connor swims, he drags a rubber boat with his brother placed into it, when he goes biking his bike becomes a rickshaw and when he runs he carries a sort of stroller, always with Cayden inside it.
When they started competing, about 18 months ago, people can’t believe their own eyes. Nevertheless, the Long brothers (or better called ‘Team Long’) are now celebrities, so famous to be awarded as 2012 SportsKids of the year by the eminent SportsIllustrated magazine.
As you can imagine, Team Long is a very inspiring couple of kids, not only for sport enthusiasts. I believe it’s redundant spending other words to name Connor and Cayden. All you need is to watch the video below.
What I want to underline about this beautiful story is what Connor said to a journalist when he was asked why it’s so important for him to run a competition with his brother. I mean, Connor is clearly a natural, he could probably train hard and become a pro athlete very soon. Connor gave the reply you probably don’t expect from a 9-year-old boy. ”If people would race with people who can’t walk or talk, or who have any kind of autism, it might open the eyes of (those) who don’t really care about it.”
I talked a lot about the Olympic spirit in this blog along the months. But probably I found in Connor Long’s thought the most beautiful and modern essence of the Olympic spirit.