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Corruzione alla asl di Foggia, ci risiamo

Creato il 08 giugno 2012 da Ecodifoggia @ecodifoggia
Corruzione alla asl di Foggia, ci risiamo

La sede della ASL Foggiana

di Nicola Baratta

(Ecodifoggia.it) - Foggia: Tempo fa, vi avevamo raccontato di episodi di corruzione alla ASL foggiana, ecco che la storia si ripete. La giustizia segue il suo corso inesorabile e ben dieci persone, tra cui noti dirigenti del distretto foggiano, vengono posti agli arresti. L'accusa è grave: aver gonfiato a dismisura gli appalti allo scopo di manovrarli e di affidarli a persone note. Non c'è da meravigliarsi, se la fornitura di aghi ed altre attrezzature simili, venissero a costare oltre dieci volte il dovuto, a questo purtroppo c'eravamo abituati e meno male che se ne è accorta anche la procura, che inesorabile ha fatto scattare le misure cautelari per circa dieci funzionari. In cambio della vittoria degli appalti, gli arrestati (tra cui un noto dirigente e che era al suo terzo episodio del genere) hanno dovuto rispondere quindi sul perché certe pratiche avvenissero all'interno di un'azienda pubblica e perché macchinari e forniture  costate una cifra esorbitante (a danno delle tasche di noi contribuenti onesti) siano poi restate del tutto inutilizzate, allo scopo forse di farne comprare altre ancora? Gli arrestati oltre alle tangenti, avrebbero ottenuto altri benefici, tra cui viaggi, vacanze e via dicendo. Nell'inchiesta a vario titolo tra fermati ed indagati ci sono nomi famosi tra cui: Sabino Inghingolo (ex commissario ASL), Sabino Conte e Nicola Marinaro, cerignolani e funzionari della ASL area patrimonio, Nazario Di Stefano (già coinvolto in altre indagini del genere), oltre a top manager di aziende biomediche: Vincenzo Nuzziello, Stefano Frongia, Giovanni Gianluca Bruno. Altri due personaggi: Renato Milone e Chiara di Lella, sono stati accusati di aver messo a disposizione conti correnti bancari su cui far transitare le tangenti. L'inchiesta oltre alle macchine tagli aghi costate tanto manco venissero dall'altra parte del mondo, altri macchinari e dispositivi lasciati poi in disuso appositamente, coinvolge le forniture presso gli ospedali di Foggia, Cerignola, San Severo e Lucera. Che dire di tutto questo, siamo profondamente disgustati da chi, dovrebbe pensare alla salute pubblica e sta lì solo per fare i suoi comodi. Confidiamo quindi negli inquirenti e nella mano pesante dei giudici, che dovranno far capire a queste persone, che sono lì per i cittadini, non per il loro tornaconto.


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