In Italia la percezione della corruzione è in calo, come si evince dalla ventunesima edizione del Transparency International Italia.
Il rapporto sulla corruzione
Il nostro Paese, per l'anno 2015, si piazza alla quarantaquattresima posizione, in netto miglioramento rispetto al 2014 quando aveva conquistato la sessantanovesima posizione. A determinare questo importante cambio di passo sono stati gli interventi del governo per rendere le amministrazioni pubbliche più accessibili e trasparenti, anche grazie alla tecnologia.
La classifica sulla corruzione
La classifica del Transparency International assegna il punteggio di 100 ai Paesi meno corrotti e 0 a quelli dove la legalità è più frequentemente calpestata. La posizione italiana, studiata nell'ambito dell'Unione europea, la mette al pari di altri governi, come per esempio il Montenegro ed il Sud Africa seguite dalla Bulgaria.
La percezione della corruzione si riduce anche in Romania ed in Grecia che è riuscita, nel corso di un anno, a risanare la sua condizione arrivando al cinquantottesimo posto mentre il cinquantaseiesimo è occupato dal Ghana. Restando nell'area europea, la corruzione non è particolarmente presente in Germania che si classifica in decima posizione, ex equo con la Gran Bretagna. L'Italia, nell'ambito del G20, è in decima posizione preceduta dal Canada e dalla Germania.
Lo Stato europeo dove il fenomeno è meno diffuso è la Danimarca, seguita dalla Finlandia, Svezia e Nuova Zelanda.
I Paesi più corrotti
La corruzione rappresenta un problema pressante ed urgente per la Somalia che riceve il titolo di Paese più corrotto insieme alla Corea del Nord. Fra i Paesi che sono considerati fra i meno trasparenti vi è l'Afganistan seguito dal Sudan, dal Sud Sudan e dall'Angola. La percezione della corruzione è particolarmente forte in alcune parti del continente africano, Libia compresa, e delle Americhe del Sud come il Venezuela. La situazione è particolarmente grave nelle nazioni che, negli ultimi mesi, si sono trovate a dover affrontare emergenze politiche, economiche e sanitarie. In base ai dati del rapporto stilato da Transparency International, emerge che, rispetto al 2014, sono peggiorate alcune potenze europee, come per esempio la Spagna che condivide la stessa situazione con l'Australia e la Turchia.
Male anche il piazzamento ottenuto dal Brasile che arriva al settantaseiesimo posto.
Dal rapporto del 2015 Transparency International, emerge chiaramente che la corruzione è più radicata negli Stati dove si vive una condizione di guerriglia o di instabilità politica. Più esattamente, il problema riguarda ben il 68% di tutti i governi del mondo.