Corsa rosa, linea verde?

Creato il 09 gennaio 2011 da Manuel

A quanto pare ancora niente Giro per Andy Schleck (foto), che preferisce attendere gli avversari in Francia per farci colazione. Peccato, perché furono proprio le strade italiane a lanciarlo ai vertici.

IN ATTESA CHE “ALL NIGHT LONG” TORNI A CORRERE IL GIRO (CI SONO BUONE SPERANZE PER L’EDIZIONE DEL 2018!), SEMBRA CHE LA PROSSIMA EDIZIONE VEDRA’ UNA PARTE DI QUESTA BALDANZOSA GIOVENTU’ CON IL RUOLO DI PROTAGONISTA.
Vincenzo Nibali “deve” vincere il Giro? A leggere certa stampa che non nomino (Bicisport) sembra proprio così. Speriamo ci riesca sennò non lo lasceranno in pace manco seduto sul w****. Voglio dire, anche io spero esca vincitore dalla corsa rosa. Non foss’altro perché la Liquigas ha finalmente corso le ultime due edizioni della Vuelta portando il proprio capitano per fare classifica, e non solo presenza come capitava da tanti anni, con altri nostri GS. Però si sta esagerando.
Comunque il prossimo Giro d’Italia sembra proprio una questione da carte d’identità leggere. Tornerà Riccardo Riccò e ci tornerà per vincere la corsa. Che formazione sarà la sua Vacansoleil? Sarà lì che Riccò probabilmente potrà contare sull’elemento per fare la differenza. Perché le salite ci saranno finché vorrà, ma con la cronosquadre d’apertura e le cronometro saran dolori per lui. In salita mi aspetto un Riccò forte – non come un tempo per carità, e qui ci siamo capiti – un Riccò che farà distacchi. Ma se devo paragonare la squadra sua e quella di Nibali, vedo uno scalino di differenza anche se la Liquigas ha perso diversi atleti rispetto all’anno passato.

Riccò cerca la riabilitazione di fronte alla gente. Appena tornerà a vincere una tappa, ci penseranno gli sponsor a cercare di santificarne l’immagine? Speriamo vada forte, ma non troppo, ok?

Tra i ciclisti che hanno lasciato la formazione verde-blu, Roman Kreuziger è stato il pezzo più pregiato per qualità e prospettive future. La convivenza con Nibali avrebbe comportato un’altra stagione molto delicata da gestire per i dirigenti del GS italiano, e da accettare per i due ragazzi. Kreuziger ha quindi iniziato la “sua” carriera, accettando una sfida pesante come quella d’essere l’atleta di riferimento all’Astana. Nel GS di Vinokurov si troverà una squadra costruita per lui nei grandi giri, e prenderà in eredità i gradi di un tal Contador Alberto. Kreuziger ha già vinto delle corse importanti come lo “Svizzera” e il Giro di Romandia. Non sono corse che cambiano una carriera. Ma finché Nibali non vinse la Vuelta, Kreuziger era il secondo – dopo Basso – per “curriculum vitae” in seno alla Liquigas. Solo in quattro occasioni ha avuto una squadra messa lì per lui. Due volte al Romandia (1° in un’edizione, 2° in un’altra) e due volte al Giro di Svizzera (1° un’anno e poi 3° in un’altra partecipazione). Altra cosa, nessuno tra gli avversari di Vincenzo Nibali conosce la Liquigas e il siciliano meglio di lui.
Tornando proprio a Vincenzo, tutti gli corrono dietro a ‘sto ragazzo. Giornalisti, ex direttori sportivi, ex ciclisti: tutti sanno cosa deve fare Nibali per vincere il Giro. Dove avrà le sue tappe, dove troverà i tranelli da cui dovrà guardarsi con attenzione, come dovrà gestire la squadra, come deve costruirla per il Giro, che calzini mettere, a che ora soffiarsi il naso, con quale mano… Fin’ora la Liquigas lo ha fatto crescere con calma e giudizio. Adesso che ha vinto la Vuelta? Tacchete!, tutti pronti a farsi consiglieri del campione. Lo lasciamo in pace, o volgiamo fargli avere la nausea per il Giro, già da questi primi mesi?

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