Magazine Diario personale

Corsi e Ricorsi Storici (V)

Da Snake788

Corsi e Ricorsi storici 5 Camille

Una parete sfocata si presentò ai miei occhi ancora spenti dal sonno. Misi a fuoco lentamente e notai Annalisa aggirarsi per la stanza.

-  Buongiorno! – mi disse mentre piegava un pantalone per poi riporlo in valigia.
-  Buongiorno… – accennai strofinandomi un occhio.
-  Vuoi la colazione? -
-  Cosa hai? -
-  Vieni in cucina con me… – disse uscendo dalla stanza.
Mi avvicinai al bordo del letto per scendere. Ero ancora intontito dal sonno e avevo dimenticato che quellaragazzadisastrata dormiva su un maledetto futon. Così, sbattei i piedi per terra credendo che il pavimento fosse qualche centimetro più in basso. Ahia!
Entrai in cucina zoppicante. Anna era intenta a piazzare cose commestibili sulla tavola che, però, avevano una dubbia provenienza.
- Anna, che sono queste robe? – chiesi, prendendo un barattolo dal tavolo per osservarlo.
-  Quello è farro! Lì ci sono i cereali con la frutta secca. Lì le noci… vuoi del Ginseng? -
-  Eh? Che hai detto? In che parte del mondo mi sono risvegliato? Dov’è il caffè? -
-  A me non piace il caffè! – rispose.
Mi sedetti spazientito. Guardai tutta quella strana roba davanti a me e sorrisi sotto i baffi.
Ma come fa a mangiar sta roba? Pensai.
Fortuna volle che intravidi, nel suo ricchissimo scaffale, una confezione verde con su impressa la foto di un tipo di merendine che amavo.
-  Le Camille!? Hai le Camille! – dissi eccitato.
-  Sì, ne vuoi una? -
-  Ovviamente! -
Presi l’intero pacco e ne mangiai un po’. La mia fame sembrava insaziabile. Annalisa mi guardava e sorrideva. Mi disse che ne avrebbe comprate a tonnellate data la mia fame e i miei gusti.
Intanto si mise a riordinare il suo frigo.
-  Ciro lo sai che starò via per un po’… -
-  Quindi? -
-  Devi portarti via un po’ di roba da mangiare… altrimenti la devo buttare. -
-  Scordatelo. -
-  Dai. -
-  No! -

Tornai in camera da letto dopo la scorpacciata di Camille. Mi rivestii con i vestiti sgualciti della sera prima. Mi stiracchiai facendo scricchiolare spalle e schiena. Annalisa era ancora in cucina a combinare chissà cosa. La stanza era perfettamente illuminata dalla luce del sole. Mi guardai intorno. Libreria, armadio e scrivania straboccavano di cianfrusaglie curiose. Notai un piccolo carillon su di un ripiano. Amo i carillon. Mi avvicinai e girai la piccola manovella. Produsse una stupenda melodia. Mentre suonavo, mi cadde l’occhio su un giradischi in vinile. Era ben tenuto e la collezione di dischi più in basso mi faceva pensare che veniva usato spesso. Non sia mai che quella ragazza si adegui a questi tempi! Su un altro ripiano della libreria, vidi una vecchia macchinetta fotografica. Questa è un Lomo! La presi in mano e fissando nel mirino iniziai a scattare foto a vuoto per la stanza.
Il futon, Clak
Il carillon, Clak
Il giradischi, Clak
Annalisa, Clak
- Ti stai divertendo? – mi chiese fissando il mirino della Lomo.
- Abbastanza… -
- Dai usciamo. Dobbiamo andare in stazione a cercare un paio di biglietti del treno! – disse.
Posai la vecchia Lomo sul ripiano. Anna era già davanti alla porta d’ingresso.
Portai una mano alla fronte pensando all’impossibilità di trovare due biglietti per il treno del ponte dell’immacolata.
Che Dio ce la mandi buona!

continua…

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