RAGAZZI, RIFLETTETE!!!
Sono trent’anni, ormai, che nella mia scuola tengo corsi di preparazione per il concorso in magistratura: è il mio lavoro e mi ci dedico con passione e con l’intento di formare validi giuristi; è il mio contributo alla formazione di una società migliore. Quando ho iniziato, i miei corsi, per così dire “artigianali”, si contrapponevano ai corsi con grandi numeri, per citarne uno, quello di Rocco Galli, recentemente scomparso, giurista appassionato con cui spesso mi confrontavo. Per il mio tipo di didattica, non ho mai ricercato grandi numeri: ritengo che i discenti debbano poter avere un confronto diretto e immediato con il docente e che ognuno abbia dei punti di forza o delle lacune che, in un corso di grandi numeri difficilmente vengono alla luce. E questo vale oggi più di allora, quando i corsi universitari erano altamente formativi. E quindi, mi rivolgo a voi, aspiranti magistrati: nei corsi che frequentate, se avete un dubbio su un istituto giuridico, riuscite a esprimerlo immediatamente e a chiarirlo? Se sviluppate uno schema di un tema, ne potete discutere con i docenti e, in caso di difficoltà, svilupparlo insieme? Durante la lezione, la vostra partecipazione è attiva o si limita all’ascolto? Interagite con i docenti immediatamente e in piena libertà? Questa è la mia didattica: quattro ore di lezione in cui discente e docente si confrontano continuamente, una palestra per la mente, un vestito tagliato su misura. Questo è il vantaggio del corso personalizzato e, allo stesso tempo anche il suo limite, perché un corso siffatto richiede che l’aspirante magistrato si metta completamente in gioco. C’è qualcuno interessato a farlo? Faremo una lezione di prova gratuita per stabilire la nostra compatibilità. Contatti: 0815755988, [email protected]
