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Corso di falegnameria a Milano

Da Carloferrari

Postato in: Restauro
Con l'inaugurazione dei corsi di falegnameria a Milano inizia la pubblicazione di una serie di articoli sulla falegnameria base per il restauro.
Molti di noi restauratori hanno iniziato in un piccolo box con due morsetti, un pò di colla e tanta voglia di fare. Poi, piano piano, si acquistano i primi attrezzi e si fanno i primi corsi di approfondimento. Ecco una guida per non sbagliare.
I 10 utensili che non possono mancare nel tuo laboratorio:
Corso di falegnameria a Milano
Banco: un punto di appoggio e di fissaggio solido è fondamentale per qualsiasi lavorazione; un buon banco da falegname è dotato di vari tipi di morse per bloccare pezzi di ogni forma. L’alternativa più economica è un tavolo solido e pesante dotato di una buona morsa di ferro.
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Scalpelli: sono il più semplice ma anche il più importante strumento di modellazione del legno; per cominciare bastano 5 o 6 scalpelli con lame da 4 a 35 mm di larghezza.
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Pialle: indispensabili per spianare superfici, per fare smussature e battute, per pareggiare tasselli o per modellare modanature. Si trovano di ogni forma e dimensione, ma può bastare averne una di ferro lunga sui 30-40 cm per spianare, una più piccola per lavori più fini e una sponderuola (una pialla piatta con la lama larga quanto il corpo) per le battute.
Corso di falegnameria a Milano
Mola e pietre: gli utensili da taglio devono tagliare perfettamente, sia per la qualità del lavoro sia per la sicurezza dell’operatore. Ogni artigiano ha il suo metodo di affilatura, che però in linea di massima contempla il passaggio alla mola (meglio se ad acqua) e l’utilizzo di pietre per ravvivare il tagliente.
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Raspe e lime: le raspe sono molto utili per asportare velocemente materiale anche in punti difficili da raggiungere, le lime (per il legno vanno usate grane grosse) servono per rifinire incastri o particolari.
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Martelli e mazzette: una selezione di vari pesi e misure può servire in un’infinità di lavorazioni, dal piantare chiodi ad aprire incastri passando per modellazione e scultura.
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Seghe: la prima fase della lavorazione di un volume di legno è tagliarne via le parti in eccesso. Il tipo di forma che vogliamo ottenere determinerà il tipo di sega che useremo. E' utile avere un segaccio grosso per tagli voluminosi, una sega a dorso per gli incastri e un seghetto da traforo per tagli curvi.
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Trapano: e’ auspicabile che abbia almeno due velocità, ed entrambe le direzioni di marcia. Un buon avvitatore è più versatile come utilizzo ma per i lavori pesanti il trapano è preferibile.
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Strumenti di misura e di tracciamento: la parte di pianificazione del lavoro e di tracciamento sul legno è fondamentale per avere buoni risultati in ogni tipo di lavorazione.
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Morsetti: non sono mai troppi. Indispensabili per gli incollaggi ma anche per fissare i pezzi al banco. Per coprire incollaggi di grande dimensioni si possono accoppiare morsetti più piccoli, ma l’ideale è averne molti e di varie lunghezze.
Matteo Gandini
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