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Corso sui profumi: piramidi e stelle

Creato il 14 ottobre 2010 da Elenaporcelli

Spruzzate un profumo qualsiasi, aspettate che si asciughi l’alcol, e annusatelo. Lasciate passare una decina di minuti e annusatelo ancora. Non vi sembra diverso? Riprovate dopo almeno un’ora, e la fragranza cambierà di nuovo.

Avete appena sceso gli scalini di quella che si chiama “piramide olfattiva”. In cima, all’inizio, avete sentito le cosiddette note di testa, in mezzo le note di cuore e, infine, le note di fondo.

Perché succede questo? Perché le varie essenze sono fatte da molecole di peso diverso: alcune, come il bergamotto, il limone e certi fiori, sono molto leggere, per cui si diffondono immediatamente e arrivano subito al naso. Altre, come il gelsomino, sono un po’ più pesanti e ci vuole qualche minuto prima di avvertirle. Le cosiddette note di fondo, poi, sono molecole molto grosse, che si sentono dopo un certo tempo. Esiste un profumo, L’Antimatiére di Lez Nez, che contiene solo muschio di quercia, musk e ambra grigia. è stranissimo, perché lo si avverte dopo un po,’ spesso quando la persona che lo indossa è già andata via. Succede perché contiene molecole molto pesanti, “lente”. Nonostante questo, è fatto anche lui a piramide: il muschio di quercia è un po’ più leggero del musk (una secrezione ghiandolare di una specie di cervo asiatico) e dell’ambra grigia (vomito di capodoglio rappreso trovato sulla spiaggia, sembra impossibile ma è buonissimo e sexissimo).

Le molecole pesanti di alcune note di fondo, per esempio il musk e l’ambra grigia, hanno la proprietà di “ancorare” quelle più leggere, facendo sì che il profumo resti più a lungo sulla pelle.  Una volta, gli unici profumi molto persistenti erano quelli molto cari, perché zibetto (secrezione ghiandolare di una specie di gattone africano), musk e ambra grigia sono molto rari e quindi costano un botto. Una volta era colpa del fatto che era difficile procurarsi materiali provenienti da terre lontane, oggi è colpa dell’eccessivo sfruttamento di certi animali esotici  e  dei cacciatori di balene. Oggi, però, esistono fissativi chimici non troppo costosi, per cui è possibile trovare profumi persistenti a prezzi umani.

Oggi, esistono anche profumi “a stella”, invece che a “piramide”. Sono fatti con molecole odorose che hanno tutte più o meno lo stesso peso, per cui arrivano al naso contemporaneamente. Sono fatti così, per esempio,  quelli della serie Allure, di Chanel, e quelli della linea di nicchia Humiecky & Graef. Se un profumo è “a stella” potete giurare che gran parte delle essenze che contiene sono chimiche. Le molecole delle essenze naturali, infatti, hnno il peso che hanno, mentre la scienza consente di creare molecole con il medesimo odore, ma un peso diverso.

Per esempio, il patchouli naturale, che è un legno, contiene molecole odorose molto pesanti e può essere usato solo come nota di fondo, ma la scienza ha scoperto una molecola che ha lo stesso identico odore, con un peso, però molto più basso e che quindi può essere usata anche come “nota di testa”, volendo anche insieme ad essenze “leggere” come il bergamotto.

Dato che i profumi evolvono naturalmente nel tempo, prima di comprarne uno bisogna tenerselo addosso per qualche ora. Anzi, è secondo me indispensabile farsi dare un campioncino e utilizzarlo tutto prima di decidere l’acquisto. Oltre all’evoluzione naturale della piramide, infatti, bisogna tener conto dell’interazione tra la fragranza e la vostra pelle, che è un piccolo laboratorio chimico, pieno di proteine, sali e ormoni. Ciascun individuo ha una reazione diversa. Per esempio, io non posso usare Allure (****), che sulle altre mi piace moltissimo, perché su di me diventa una schifezza dolciastra, mentre con Allure Sensuelle (***) va molto meglio. Inoltre, ci sono imprevedibili reazioni psicologiche . Tutti i profumi “marini”, anche i migliori, a me fanno venire mal di testa entro un paio d’ore.

Purtroppo, molte persone acquistano i profumi d’impulso e per questo alcune  case produttrici tendono a investire moltissimo nellle note di testa e molto meno nelle altre, con il risultato che poi la gente va in giro per ore con adosso un odore così così o addirittura sgradevole. L’esempio più agghiacciante che mi viene in mente è M7 (0) di YSL: alla prima annusata sembra buono, ma poi diventa una specie di legno gommoso. Chandler Burr, il critico di profumi del New York Times l’ha stroncato come “puzza di macchina bruciata”. Anche la Violetta di Parma di Borsari (0)  fa lo stesso effetto: gradevole e fiorita per mezz’ora, si trasforma in un mostro olfattivo finché una, disperata, non si butta sotto la doccia. Non sono profumi, sono Gremlins.

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