Sentenza “storica” dalla Corte d’Appello di Torino che ha accolto la richiesta di due mamme di un bambino (nato in Spagna con inseminazione eterologa).
Il Tribunale aveva impedito che il bambino fosse registrato come figlio delle due donne, ma la Corte d’Appello ha ribaltato la decisione ordinando al Comune di trascrivere la nascita.
Secondo la legge spagnola il bambino è figlio della madre che lo ha partorito e della partner. La questione su cui si è interrogata la Corte d’Appello è se, secondo la legge italiana, “l’atto di nascita del bambino nato da inseminazione eterologa non sia contrario all’ordine pubblico, e se l’omosessualità dei genitori sia di ostacolo alla formazione di una ‘famiglia’”.
La Corte ha ribadito che che “il concetto di ordine pubblico deve essere declinato in funzione dell’interesse superiore del minore” e, nel caso specifico, “la mancata trascrizione dell’atto di nascita limita e comprime il diritto all’identità personale del minore e il suo status” non avendo il bambino in Italia nessun legame di parentela con la mamma non partoriente.
Dal Comune di Torino fanno sapere, però, che non procederanno immediatamente alla trascrizione, in attesa che il legislatore si esprima per consentire tutti di “godere degli stessi diritti”.
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