E’ da anni ormai che le multe per eccesso di velocità in automobile, “registrate” dagli autovelox, sono all’interno del dibattito politico-sociale italiano. Con un’ordinanza del 20 maggio scorso, però, la Corte di Cassazione ha stabilito che quando viene imposto un limite di velocità, che abbassa quello previsto secondo le normative del codice stradale, dopo un qualsiasi incrocio, lo stesso deve essere ribadito con un apposito segnale. In caso contrario il limite di velocità diventa inefficace.
(ilgiornaledelmolise.it)
L’inefficacia delle multe accertate dagli autovelox. La contravvenzione per eccesso di velocità, accertato con l’ausilio dell’autovelox, è nullo se il segnale del limite di velocità non viene ripetuto dopo l’incrocio. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione, nell’ordinanza numero 11018/14 del 20 maggio 2014, ribadendo il principio secondo cui, “quando viene imposto un limite di velocità che abbassa quello previsto per il tipo di strada, deve essere ribadito con un segnale apposito dopo ogni incrocio, altrimenti diventa inefficace”. In questo modo, se il conducente trova un segnale stradale con un limite di velocità prima di un incrocio, nel caso in cui non venisse ripetuto lo stesso limite, non vi potrà essere nessuna sanzione.
Il caso in esame su un automobilista calabrese. La Cassazione si è pronunciata dopo aver analizzato il caso di un automobilista calabrese a cui era stato accertato un eccesso di velocità, con l’ausilio dell’autovelox. La Corte ha accolto il suo ricorso, sentenziando che “va infatti ritenuto che la mancanza della ripetizione del segnale poteva indurre il conducente a credere che la riduzione del limite di velocità disposta prima dell’intersezione fosse venuta meno, giacché il coordinamento tra l’art. 119 e l’art. 104 del Regolamento è da formulare nel senso che il limite di velocità imposto da un segnale cessi, per effetto del segnale di fine del limite, solo se ci si trova in presenza di un tratto di strada continuo”.