Da Cremonaoggi è bene non aspettarsi più niente. Silla ha fatto il passo più lungo della gamba, ecco tutto.
Il Piva River ormai è arrivato a Cremona e sta inondando tutto e tutti: un vuoto d’idee che non ci lascia respirare!
E’ partito pensando di creare una voce alternativa in città, e inizialmente può averci anche creduto. Ma se a Cronaca Silla svolgeva la sua funzione di direttore senza doversi preoccupare di vendite e pubblicità, dal momento che il quotidiano reggeva grazie ai contributi statali, a Cremonaoggi sì è dovuto ben presto confrontare con la dura realtà delle entrate pubblicitarie. Mentre queste, per quanto riguarda Cronaca, erano una voce residuale di bilancio, per Cremonaoggi le entrate pubblicitarie sono la sola fonte di sostentamento.
Con Cronaca, considerato anche il basso venduto (anche questo voce residuale di bilancio) il sistema reggeva grazie ai contributi statali, tant’è vero che, una volta inceppatosi il meccanismo di erogazione da Roma, il giornale non ha fatto altro che accumulare debiti fino a chiudere.
A Cremonaoggi, quotidiano online gratuito, dove le vendite non possono nemmeno figurare tra i capitoli di entrata, serve pubblicità. Anche solo per mantenere una scarna redazione di praticanti o collaboratori.
E per un online a diffusione esclusivamente locale il bacino pubblicitario è ben presto saturo. Di qui la scelta obbligata: raggiungere il tetto massimo di pubblicità raccolta e conservarla come acqua nel deserto. E’ sufficiente aprire Cremonaoggi per rendersi conto di quali siano i principali inserzionisti e quanto essi possano fatalmente limitare l’azione di quel giornale.
A questo si aggiunga il tacito impegno “a non ledere” con il cavaliere (letto mai la notizia della non agibilità di alcuni spazi del Museo del Violino su Cremonaoggi?) e quello, reso palese dall’intervista su Mondomusica, con Piva – impegno in questo caso finalizzato a non turbare la trattativa in corso tra i due per una web tv o, in alternativa, per l’affidamento a Silla dell’online della Provincia.
Accordo, quest’ultimo, i cui vantaggi sarebbero di tutta evidenza soprattutto per Piva, che legherebbe a sé Silla a doppio filo, levandosi di torno anche solo l’ombra di una voce non allineata.
Da tempo è anche scomparsa da Cremonaoggi la firma di Enrico Pirondini, ex direttore della Provincia detestato da Piva. Chi dice impegni pressanti per l’ex direttore, chi dice problemi di salute. Sarà un caso. Ma anche quella firma invisa a Piva è sparita da settimane.
Al di là dell’illazione, resta un fatto: Cremonaoggi da mesi non pubblica altro che notizie pressoché innocue. L’approfondimento, l’inchiesta, la politica sono ormai del tutto assenti, salvo rari articoli inoffensivi – poco più che gossip. Di cultura si parla solo sul piano della mera informazione circa eventi o iniziative. Il vero dibattito, anche qui, è scomparso.
Su quali leve può muoversi l’opinione? Con quali argomenti è possibile fare opinione e spostare teste? Sostanzialmente due: politica e cultura.
Non è un caso se su Cremonaoggi dominino la nera, la giudiziaria e la cronaca cittadina, dove è sufficiente riportare un fatto nudo e crudo per assolvere al dovere d’informare.
Lo stesso livello dei commenti agli articoli di Cremonaoggi è emblematico. Abbondano gli insulti, l’ironia greve, la sparata decontestualizzata. Lo sfogo personale.
Può essere solo questo il tipo di feedback che genera un simile modo d’intendere l’informazione.
Cortéz the killer
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