Magazine Cinema

CORTOONS – X Edizione del Festival Internazionale di cortometraggi di animazione

Creato il 21 aprile 2013 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

roma_cortoons

Nel quartiere della Garbatella è un sabato pomeriggio insolito, come in qualsiasi altro quartiere della città (e del Paese), che vive l’attesa e il fermento per l’elezione del Presidente della Repubblica Italiana; arrivo al Teatro Palladium, che ospita la decima edizione del Cortoons, mentre la voce di Laura Boldrini procede con lo spoglio, ma è ormai definitiva la rielezione di Giorgio Napolitano.

Mi accoglie Noemi (Euticchio, una delle realizzatrici del festival) e mi mostra la prima attività di questo sabato italiano al Cortoons, il primo flash-mob di plastilina: ogni gruppo di lavoro ha in dotazione una certa quantità di plastilina una o più inquadrature dello story-board ed una postazione con pc portatile videocamera e software di acquisizione. Nell’arco di due ore i partecipanti animano la sequenza indicata sullo story-board realizzando i personaggi in plastilina e muovendoli davanti alla videocamera. Il lavoro, poi esportato in quicktime e messo in fila su di una base musicale, sarà proiettato nella serata conclusiva di domenica 21 aprile.

La retrospettiva dedicata ai “registi” catalani Anna Solanas e Marc Riba è composta dai corti animati realizzati e prodotti dalla I+G Stop Motion di Barcellona: Lupe i en Bruno (2005, 5’21”), Violeta la pescadora del Mar Negro (2006, 8’57”), Cabaret Kadne (2008, 4’51”), Le bessones del carrer del ponent (2010, 11’54”) e Grand Prix (2011, 7’15”); Solanas e Riba sviluppano prima con Lupe i en Bruno, storia di una ragazzina che tenta di sedurre un ragazzo timido, che cerca di non cadere nella trappola della civetteria e del narcisismo della ragazza, e poi, in maniera decisamente più disturbante con Violeta la pescadora del Mar Negro, la ricerca sulle pulsioni del desiderio, ricorrendo ad un’atmosfera oscura; Violeta vive in una catapecchia e custodisce una pseudo-famiglia formata da creature orrende e deformate, dalle quali fugge per suonare il suo violino, triste, e angosciato, come chi non ha sogni e accetta con rassegnazione e rancore la vita che gli è capitata. Le bessones del carrer del ponent ripropone le stesse atmosfere inquietanti e oscure di Violeta, fino a spingersi al cannibalismo e quasi al limite dell’incesto: sono esempi di realtà deformata e grottesca, che, attraverso l’esasperazione cercano di esplorare il buio dell’animo umano, la cattiveria che si sprigiona quando, per caso o per scelta, la vita diventa un labirinto di storture dal quale è praticamente impossibile uscire. Il più “illuminato” Grand Prix si svolge in un piccolo paesino in salita, dove tutto è quasi pronto per un Gran Premio locale: i personaggi, più gradevoli rispetto ai precedenti corti, vivono l’ansia di un evento talmente atteso, in un’atmosfera da “sabato del villaggio”, che quando si consuma lascia sempre un po’ di amaro, se confrontato con le aspettative della vigilia.

Per la sezione Food In Motion, l’Istituto Svizzero di Cultura, rappresentato dal presidente Dr. Henri De Riedmatten intervenuto in sala a fine proiezione insieme ai registi Paul Walther e Samuel Dematraz, vengono proiettati vari cortometraggi che giocano sul rapporto tra animazione e cibo (siamo quello che mangiamo?); Meat Love (Repubblica Ceca, 1989, 1’07”) di Jan Švankmajer racconta in poco più di un minuto l’approccio erotico tra due bistecche.

I tre corti del regista Adam Pesapane, in arte Pes (Usa), Game over (2006, 01’37”), Western Spaghetti (2008, 01’42”) e Fresh Guacamole (2012, 01’46”), che hanno ricevuto riconoscimenti dalla stampa internazionale (nel 2008 Time Magazine ha classificato Western Spaghetti al secondo posto nella classifica dei film su Internet), mescolano il cibo con i giochi più famosi: il primo, ispirato dall’intervista all’inventore di Pac Man, Toru Iwatani che disse che l’idea di Pac Man gli era venuto in mente guardando una pizza intera, senza uno spicchio; il secondo, vede le mani (quelle di Pes) di un cuoco preparare gli spaghetti utilizzando, tra le altre cose, il cubo di Rubik e i bastoncini dello Shangai, e il terzo, il film più corto candidato all’Oscar, racconta la preparazione del guacamole, utilizzando delle palle da baseball. Gli oggetti, decisamente non commestibili, vengono trattati con la stessa gestualità che si usa con il cibo, facendo apparire del tutto normale e quotidiana una situazione totalmente surreale.

Del francese Alexandre Dubosc vengono proiettati Food about you (2010, 01’37”), Show co-show, (2010, 01’18”), Alimation (2011, 02’48”) e The Caketrope of BURTON’s Team (2013, 01’40”): il cibo si anima e dà luogo a effetti di particolare impatto visivo, lasciando lo spettatore un po’ confuso. The Caketrope of Burtron’s Team, ispirato a Batman, The Nightmare Before Christmas e Frankenweenie, è stato presentato all’edizione di quest’anno del prestigioso festival internazionale dei film di animazione di Annecy.

Paul Walther e Samuel Dématraz (Svizzera), in collaborazione con l’Istituto di cultura svizzera, presentano Chasse et Pomme (2010, 06’08”), Sans les mains, (2010 , 04’33”), Hard Corn (2010,00:30), OGSM (2012, 00’47”), parodie divertente dei documentari sulla natura e gli animali, dove i protagonisti sono gli ortaggi e i prodotti della terra, “manipolati” come se fossero animali in letargo o alla ricerca della preda (per farsi mangiare!)

Nicola Piovesan (Italia) chiude la sezione Food In Motion con Monday, Tuesday and P-Day (2007, 05:00) e il parodistico 3001 A Veggie Odyssey (05:42, 2012) dedicato a Stanley Kubrik (con tanto di annotazione “che si starà rivoltando nella tomba”).

Anna Quaranta


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :