Cory Doctorow: Infoguerra

Non so bene neppure io cosa mi aspettassi da Infoguerra di Cory Doctorow. Certo non quello che ho avuto. Probabilmente una storia più distaccata, più legata alla tecnologia... invece la tecnologia c'è, ma per lo più cade a pezzi ed è inutilizzabile. C'è una guerra, e questo lo sapevo, ma il modo in cui viene condotta, o almeno il modo in cui la vive la protagonista, è molto più fisico e legato alla terra e al corpo. La quarta di copertina cita stampanti capaci di creare oggetti fisici, elemento che nella trama ha la sua importanza, ma la menzione del copyright fa pensare a qualcosa di più burocratico, o a documenti, non a una guerra combattuta strada per strada.

Valentine non è un soldato, perciò i combattimenti non si vedono, quello che si vede è come cambiano il suo mondo e le sue condizioni di vita. C'è anche la comparsa orrorifica degli zombie, elemento di cui avrei volentieri fatto a meno, anche se l'attenzione di Doctorow è più su altre cose, sulla miseria della guerra, sulla difficoltà nel fronteggiare una situazione difficile, sul mutare delle cose, su una tecnologia che riesce insieme a essere naturale e misteriosa.

Lo stile è bello, se parliamo solo del modo in cui è narrata la storia e non dei suoi contenuti si tratta di un libro che si legge bene, ma al di là del fatto che non amo questi toni cupi l'episodio che dà la svolta alla trama non mi convince del tutto.

Un estratto: http://www.fantascienza.com/16049/infoguerra.

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