ph• Jannike Viveka
Mi dimentico nel mai d’un pomeriggio,
scollo baci prestati e cambio stile.
Interrotta dall’addio incapace,
non so più parlare. Svaneggio.
M’accomodo silenzi prevestibili
e monologo preghiere annebbiate.
Abbiamo sfregiato canzoni capaci di leggende
rapide, le notti più nuove
per non rifarci il trucco. Io non mi ricambio.
Lontane da me le sere di pioggia precoce,
la fretta delle dita nei vicoli sfollati,
finestre attraversate da promesse brevi,
e origami scivolati sui parabrezza.
Non ho più solitudini da scommettere,
desideri da esiliare, eclissi da sbiancare.
Alleno le ciglia a ridipingere visioni,
tiro dritto e mi alleo con l’impossibile.
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