Ospito con piacere una pagina dedicata al Movimento per lo Sviluppo delle Energie Alternative: gruppo di informazione e collaborazione sulle energie alternative pubblicando il "CHI SIAMO" sottoscritto dai promotori.
"Il Movimento è nato nel 2011 da una comunità di tecnici, aziende e semplici cittadini dislocati su tutto il territorio. I leganti principali che hanno radicato l’attività sono, da sempre, il confronto e il supporto reciproco nel merito degli ostacoli burocratici che quotidianamente gli operatori del settore si trovano ad affrontare, offrendo un aiuto, talvolta immediato, alle varie casistiche. Il gruppo si basa su pochi concetti fondamentali tra cui, prendendo in considerazione, una citazione di Bernard Shaw sulla condivisione della conoscenza: "Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo, allora tu ed io abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu hai un'idea, ed io ho un'idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee".
Il gruppo è cresciuto rapidamente, parallelamente alle difficoltà del settore (soprattutto quello fotovoltaico) e conta oggi molte centinaia di iscritti.MSA svolge oggi la propria attività in tandem, con ATER. (Associazione Tecnici Energie Rinnovabili).
Perche siamo qui?
MSA è, dalla sua nascita, in prima linea per un coerente e sostenibile sviluppo delle rinnovabili. In un pianeta dalle risorse limitate, in lotta contro gli effetti del riscaldamento climatico, risulta improrogabile anche per noi tecnici e cittadini l’impegno nella diffusione di un nuovo modello.In pochi anni stiamo vivendo un radicale cambio di paradigma, a tutti i livelli della società ed in particolare nel mondo dell’energia.Abbiamo finalmente la possibilità grazie ad una nuova presa di coscienza a livello di società ed allo sviluppo della tecnologia dì migliorare ciò che abbiamo ma soprattutto di lasciare in eredità paesi e città più pulite, più a misura d’uomo. La resistenza dei vecchi produttori “fossili” è forte, ma la strada è tracciata e le tecnologie migliori si stanno affermando.
I numeri da presentare sarebbe innumerevoli. Vediamone alcuni.
L Italia oggi ha già una quota di rinnovabili installate notevole. A fine 2012 risultano, nel nostro paese, 50GW rinnovabili installate, di cui oltre 16 sono solo di fotovoltaico. Oggi il fv da solo è bel oltre i 18GW.
Negli ultimi anni il sistema elettrico italiano ha subito una profonda trasformazione determinata dalla contemporanea riduzione dei consumi elettrici e dalla crescita delle rinnovabili elettriche arrivata sino a superare il 45% della produzione nazionale. Questa tenaglia si è stretta intorno ad una capacità produttiva da fonti tradizionali fossili in evidente e massiccia sovraccapacità ed ha portato all’attuale ridotto sfruttamento delle centrali. Come risulta anche da recenti comunicazioni del GME (Gestore dei Mercati Energetici), la vendita di energia da fonte rinnovabile è cresciuta costantemente mentre quella da fonti tradizioni è calata. In particolare la quota di produzione degli impianti a gas è scesa sotto il 50%. Tra le buone notizie troviamo che il costo dell’energia, anche grazie alle rinnovabili che hanno prezzo marginale nullo, è sceso da 89,04 €/MWh (prezzo base load del MGP, 2012) a 62,97 €/MWh (57,78 €/MWh al Sud), nel 2013 e sotto i 60,00 €/MWh nel 2014.
Da cosa dipende questo fenomeno? Generalmente, devono presentarsi due condizioni simultanee: bassa domanda ed eccesso di offerta, dovuta a un parco di generazione poco flessibile. Per esempio, questo si verifica nelle giornate in cui i consumi sono ridotti (come nei fine settimana o durante le festività) e in presenza di numerosi impianti la cui produzione è dettata da fattori esogeni (come le centrali eoliche o fotovoltaiche che non sono programmabili) oppure è scarsamente modulabile.In Italia, i prezzi dell’energia elettrica non possono assumere oggi valori negativi. L’algoritmo utilizzato dal Gestore dei Mercati Energetici per la determinazione dei prezzi di equilibrio nelle diverse sessioni di acquisto e vendita dell’energia elettrica si caratterizza per la presenza di un floor pari a zero per la valorizzazione delle offerte presentate. Tuttavia, il sempre più frequente verificarsi di ore a prezzi nulli – in Sicilia e in Sardegna essi hanno interessato nel 2012, rispettivamente, 81 e 87 ore – lascia intendere che almeno in alcune di queste ore i prezzi dell’energia elettrica sarebbero potuti scendere al di sotto dello zero.
Sostanzialmente le rinnovabili stanno spingendo fuori mercato le centrali di produzione da fossile in tutta Europa. Questo, del resto, era precisamente lo scopo della Direttiva 20, 20, 20; ma si verifica con velocità sorprendente a causa della riduzione dei consumi.
I numeri dicono molto. Dicono che le rinnovabili sono utili. Noi diciamo che oltre essere utili sono necessarie e…belle.
Qui oggi vorrei parlare di bellezza. In passato qualcuno scrisse che “la bellezza salverà il mondo”. Forse, ma non da sola. Noi crediamo che l’efficienza salverà la nostra società tecnologica.La domanda su cui vorrai porre l’attenzione è il: "Fotovoltaico sui tetti è bello?"Chi osserva il paesaggio ha canoni estetici molto idealistici, formati dalla cultura classica dove le opere d'arte descrivono il mondo pre-industriale.Elettrodotti, viadotti, gallerie, tralicci con ripetitori, lampioni, automobili, camion, insegne, cartelli, semafori ecc. sono segni del presente, ai quali nessuno pare fare troppo caso, a parte qualche critico-esteta o qualche raro ambientalista.Sui tetti delle costruzioni è accaduta la stessa cosa, all'osservatore distratto sono ben note le coperture con coppi e tegole di varia forma e materiali, fino alle moderne coperture in eternit, lamiere grecate ecc.
Nell'immaginario collettivo sul tetto ci sono tegole e camini, ai più attenti non sfugge la presenza di qualche lucernaio. Nessuno pare fare caso alle antenne TV e alle parabole satellitari, immancabili orpelli sempre presenti su qualsiasi tetto, anche le unità esterne dei condizionatori pare godano dello stesso privilegio.
Da qualche tempo sui tetti italiani sono proliferate le installazioni dei moduli fotovoltaici, fin dall'inizio sono stati vietati per legge nei centri storici di qualsiasi città, e naturalmente in tutte le zone dove sussiste qualche vincolo occorre affrontare il (lungo) giudizio e le (onerose)prescrizioni della "soprintendenza".L'impianto delle prime leggi di incentivazione in Conto Energia premiava l'estetica delle installazioni, riconoscendo tariffe più generose agli impianti installati in modo complanare alle coperture e ancor meglio a quelli integrati architettonicamente.Ad oggi permangono vincoli edilizi che facilitano queste tipologie di installazione, e che rendono più onerose le installazioni non integrate.Ma la percezione estetica rimane un nervo scoperto, le polemiche si alimentano spesso anche di qualche leggenda metropolitana, come la paura di inesistenti campi magnetici dannosi per la salute o le problematiche sullo smaltimento.
In buona sostanza nessuno passa troppo tempo a guardare i tetti, la maggior parte di noi probabilmente non salirà mai su un tetto in tutta la vita, in generale del colore, della forma e di come è composto un tetto non c'è molta coscienza o attenzione. Dissertare sulla gradevolezza di una decina di pannelli scuri piazzati su un tetto è un esercizio intellettuale che deve misurare l'estetica tenendo in giusta considerazione la realtà, le nuove tecnologie, e soprattutto il segno dei tempi.
Un impianto fotovoltaico può essere brutto o bello; per un tecnico del settore la bellezza si determina con la pulizia e la linearità dell'installazione, ci si limita alla percezione di un lavoro ben fatto e in genere la cura dei dettagli corrisponde anche ad una buona efficacia del sistema. Ci sono svariate possibilità di rendere gradevole l'installazione dei moduli fotovoltaici, credo che operare facendo attenzione anche a questo particolare sia la miglior risposta da dare a chi si lamenta dell'estetica: alla fine il gusto e l'immaginario collettivo cambieranno, e per le nuove generazioni non farà alcuna differenza.
La speranza è che i decreti previsti nell’art. 25 del Decreto-legge 133/2014, detto ''Sblocca Italia'' possano portare ad una semplificazione procedurale sempre nel rispetto del territorio e del paesaggio
Le rinnovabili per definizione offrono una produzione energetica diluita nel tempo e nello spazio. Pertanto sono certamente associate e associabili al territorio e al loro inserimento nello stesso, in modo molto più efficiente delle fossili.Riflettiamo sugli ambiti:Del settore agricolo che, con le dovute precauzioni onde evitare sperperi o approcci solo di facciata ecologici , può assumere un ruolo fondamentale nella soluzione delle problematiche ambientali ed energeticheUtilizzando biomassa come combustibile si riducono le emissioni di CO2 rispetto ai combustibili di origine fossile in quanto in un impianto installato correttamente il bilancio delle emissioni è pressoché neutro.Infatti bruciando materiali biomassa viene rilasciata la stessa quantità di anidride carbonica (CO2) che la pianta ha immagazzinato nel suo ciclo vitale e che comunque emanerebbe se venisse lasciata marcire nel bosco.
Del fotovoltaico che è forse la forma più diffusa e democratica di produrre. Questo perché il sole lambisce tutti. Non c è bisogno di avere un corso d’acqua o un bosco al quale attingere. Basta una porzione piu o meno piccola di una copertura.
Dell’eolico, con la giusta salvaguardia dei crinali e della fauna...
Tutto questo nelle giuste proporzioni, cercando di evitare la concentrazione di grandi impianti in piccole aree. Evitando la realizzazione di interventi la cui dichiarazione di interesse strategico" e di "priorità a carattere nazionale" possano portare alla realizzazione di concentrazioni di potere in mano a lobbies energetiche. Si è infatti, nell'attuale quadro normativo, nella condizione di essere esposti alla devastazione del territorio e allo sciacallaggio delle risorse visto quanto indicato rispettivamente dagli artt. 37-38 del Decreto-legge 133/2014, detto ''Sblocca Italia'' in merito allo sfruttamento delle risorse fossili e dall’art. 12 del Decreto legislativo 387/2003 relativamente alla “industrializzazione” dell’energia rinnovabile.
In questo contesto serve una ulteriore spinta da parte del legislatore. Un gesto di equità e di modernità noto come SEU (sistemi efficienti d’utenza).Il settore è in attesa degli ultimi elementi normativi necessari ad implementare la diffusione della generazione distribuita che grazie ai SEU (e al discorso accumulo) troverà la sua maturità.I SEU consentiranno di realizzare impianti di produzione in prossimità di utenze energivore, da parte di soggetti giuridici differenti rispetto all’utilizzatore stesso. La generazione distribuita consente, tra l’altro, di evitare gli sprechi propri della trasmissione e trasformazione dell’energia elettrica su lunghe distanze, proprie del vecchio paradigma energetico, fatto di enormi poli di generazione.La generazione distribuita rappresenta uno dei tasselli dell’ampio affresco delle smart grid (rete di distribuzione elettrica). I sistemi efficienti d’utenza spingeranno sempre più la realizzazione di “reti intelligenti”, coadiuvate da sistemi di accumulo e dallo sviluppo “dall’internet delle cose” Chiediamo quindi a gran voce di accelerare il percorso intrapreso. Ne hanno bisogno le aziende per contenere i propri costi energetici, ne ha bisogno il paese per ridurre ulteriormente la propria dipendenza energetica. Ne ha bisogno il mondo del lavoro.
Ricordiamo che già oggi, parlando di impianti FV, il 97% delle istallazioni è rappresentato da impianti con potenza inferiore ai 200kWp. Il processo di democratizzazione e decarbonizzazione dell’energia è in atto. Non possiamo arrestarlo per favorire vecchie lobbies energetiche. La misura dell'intelligenza e' data dalla capacita' di cambiare quando e' necessario! E’ arrivato il momento di cambiare radicalmente il sistema.
I tecnici vogliono lavorare per il futuro.
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