Ogni giorno ci connettiamo a internet, usiamo servizi e software diversi per contenuti diversi, su diversi dispositivi. La neutralità della rete prevede che “qualsiasi forma di comunicazione elettronica che sia veicolata da un operatore dovrebbe essere trattata in modo non discriminatorio, indipendentemente dal contenuto, dall’applicazione, dal servizio, dal terminale, nonché dal mittente e dal destinatario” (dal sito Agcom).
In pratica, il traffico generato dal guardare un video su YouTube o su altre piattaforme di streaming, dal caricare o dallo scaricare file da siti e servizi, dal comunicare via VoIP (Skype e altri servizi che permettono chiamate vocali via internet) dovrebbe essere trattato dagli operatori allo stesso modo. Oggi alcuni provider operano restrizioni banda su certi servizi, in particolare quelli VoIP. Ma ad aprile l’Unione Europea ha approvato nuove norme – che dovranno essere approvate dal parlamento e ratificate dai singoli stati membri – che si basano proprio sul principio di neutralità della rete.
La normativa italiana non ha una posizione precisa sulla neutralità ma i consumatori hanno diritto alla trasparenza e possono sapere se il proprio operatore filtra un certo tipo di traffico (VoIP, P2P…).
Negli Stati Uniti la situazione sembra essere più complicata e la neutralità della rete è a rischio, a causa delle pressioni delle grandi compagnie che producono contenuti che vogliono poter utilizzare banda prioritaria per i loro servizi a pagamento, discriminando il resto del traffico internet.
Il pericolo – soprattutto qui in Europa – forse non è chiaramente percepibile ma a rischio c’è la libertà di scelta dell’utente che potrebbe trovarsi davanti ad accordi presi a monte tra i provider e i fornitori di servizi (come per esempio quelli di streaming audio e video) limitando così la sua libertà di utilizzare la banda per cui ha sottoscritto un contratto di fornitura.
Si tratta di un dibattito complesso e dai molti aspetti tecnici, ma è anche in questo contesto che si sta decidendo che cosa sarà la rete di domani.