Chi delinque non solo sparge sangue, non solo ruba o fa soffire gli altri. Forse fa soffrire anche sé medesimo, inconsapevolmente, masochisticamente. E' colui che in una forma giudicata immorale comincia a sentirsi prigioniero di sé e nel suo sentirsi prigioniero tenta una fuga, una fuga spesso non compresa e condannata dagli altri, una fuga di chi si mette fuori gioco, di chi rinuncia al patto sociale, di chi "spreca" la propria vita, annullandosi completamente arrivando a confondersi sul proprio essere al mondo.
Ma bisogna pure chiedersi una cosa: che cosa può portare un uomo a ridursi così? Perché si ruba? Perché ci si droga o perché ci si annulla? Perché si diventa dei barboni? Perché non si cercano le cose di cui si hanno bisogno?
Qui di seguito una canzone cantata da un uomo morto per overdose a 36 anni. alcuni lo ricorderanno. A volte l'ho invidiato, a volte l'ho odiato, a volte l'ho compatito, nell'atroce brivido di essermi salvato, ma non abbastanza...
In quali sentieri mi porterà la mia vita?
Ogni tanto è giusto scagliarsi contro la società, ma l'autocritica serve sempre.
Ciao, delinquente.