Woytila, proclamato Papa con il nome diPapa Giovanni Paolo II, era un uomo dall'energia infinita, che ha saputo abilmente e sapientemente, collocarsi al fianco della gente più umile e questo non a caso, gli è stato ampiamente riconosciuto e contraccambiato con amore e fedeltà da milioni di persone nel mondo.
Nato in Polonia a Wadowice il 18 Maggio del 1920, era riuscito a conquistare l'intero mondo, al punto che ogni suo spostamento e movimento sull'intero globo terrestre era visto come fonte di ammirazione, ispirazione e a volte, anche di spettacolarizzazione, ma sempre e comunque cercando di cogliere il senso di tutti i suoi messaggi.
Anche durante il lungo periodo di malattia, voleva a tutti costi adempiere a tutti gli eventi organizzati in suo onore, a prescindere dalla distanza dal luogo di residenza ovvero Città del Vaticano in Roma.
Viene ricordato come il Papa che lottava per i diritti fondamentali delle persone in ogni parte del mondo, ma anche come colui che aspramente combatteva due cause fondamentali che hanno nel tempo causato povertà e disagio: il Comunismo e il Capitalismo.
Era molto amato, aspetto assolutamente non da sottovalutare, dal popolo dei giovani, fu proprio lui che decise di istituire una Giornata completamente dedicata i giovani, ai loro problemi e alle loro domande.
Non a caso le Giornate della Gioventù, hanno contribuito al riavvicinamento dei ragazzi alla vita ecclesiastica, rispondendo sempre con grandi folle oceaniche ai suoi inviti in ogni parte del mondo.
Fu fonte di ispirazione per tantissimi preti cattolici che hanno nella vocazione religiosa un elemento cardine della loro vita, ma anche di altri religiosi, appartenenti ad altri credi, che lo hanno sempre visto come un punto focale per il dialogo interreligioso, a cui lui era molto attivo ed attento.
Questo portò Karol Woytila ad essere soprannominato "L'Atleta di Dio".
Sicuramente uno dei momenti più neri del suo pontificato, fu l'ormai celebre attentato in Piazza San Pietro del 13 Maggio del 1981 da parte di un terrorista turco, Ali Agca, il quale sparò alcuni colpi di pistola verso l'addome del pontefice che venne operato per circa 5 ore, portando sgomento e tristezza tra i fedeli e non.
Attentatore che qualche anno più tardi, il Papa volle incontrare in cella per portargli il suo perdono, per il gesto inconsulto, cosa che ancora una volta stupì l'intera opinione pubblica, segno di grande umanità ed intelligenza.
Successivamente arrivò la malattia che tanto lo ha fatto soffrire e patire, ma nonostante tutto ha cercato in ogni modo di adempiere ai suoi doveri, viaggiando, incontrando personalità di varie fedi religiose, fino a quando nel 2005, ha perso la più grande delle battaglie.
Come gli istanti successivi all'attentato, anche il 2 Aprile del 2005, moltissima gente si riversò in Piazza San Pietro portando con se speranza e vicinanza al Papa, che alle 21.37 esalò l'ultimo respiro.