Nel 1722 al largo delle coste dell'Isola di Pasqua, RAPA NUI (grande Roccia) in lingua locale, alcuni navigatori europei, nello specifico olandesi, si chiedevano che isola fosse quella all'orizzonte in quanto non ancora presente in tutte le mappe e cartografie.
Dopo alcuni giorni di navigazione intorno all'isola al largo del Cile nell'Oceano Pacifico, il comandate olandese Jakob Roggeveen, decise insieme alla sua ciurma, di approdare sull'isola e scoprirne le caratteristiche e particolarità.
Il quel preciso istante il comandante non poteva assolutamente immaginare cosa avrebbe mai trovato ed in effetti appena sbarcati, videro degli oggetti adagiati sul terreno molto particolari, diremo quasi "strani": i famosissimi Moai.
Queste fantastiche sculture in pietra rappresentanti dei volti, sono per alcuni solo delle rappresentazioni di figure umane che non hanno nessun particolare significato, per altri invece sono la raffigurazione delle divinità venerate dai nativi e quindi posseggono un valore diremo infinito.
L'ipotesi che molti abitanti del luogo attualmente raccontano, è quella relativa al fatto che questi monoliti, circa 1000 attualmente, siano stati creati solo allo scopo di portare beneficio e augurare prosperità all'isola.
Le altezze d queste vere opere d'arte scolpite nel tufo, varia dai 2.5 metri ai 10 m e anche se vediamo allo stato attuale solo le teste, in alcuni casi scavi più approfonditi, hanno fatto emergere anche alcune porzioni di corpo al di sotto di esse. Quindi nei "progetti" originali erano previste tutte le parti del corpo a formare il Moai completo.
Ultima piccola curiosità il nome come si può intuire è legato al giorno della esplorazione da parte degli europei, essendo avvenuta proprio nel giorno di Pasqua.
IMPRIGIONAMENTO DI OSCAR WILDE
Se il tema dell'omosessualità e dei diritti civili e basilari di ogni individuo vengono messi in discussione ancor oggi, figuriamoci a fine ottocento, come accadde proprio al grande scrittore e poeta irlandese Oscar Wilde.
Wilde nonostante le difficoltà e le avversità che quotidianamente incontrava avendo dichiarato apertamente il suo orientamento sessuale, non demordeva e anzi intraprese una vera e propria battaglia per il riconoscimento dei suoi diritti.
Fu condannato al massimo della pena e addirittura solo dopo tre mesi di carcerazione, poté vedere ed avere contatti con persone all'esterno in quanto fino a quel momento era stato isolato e viveva in condizioni pressoché disumane.
Gli stessi secondini che lo "sorvegliavano", nemmeno fosse uno dei criminali più spietati, provarono pena nel vedere Wilde estremamente dimagrito, circa 10 Kg in pochissimi mesi.
Quella esperienza fu molto distruttiva, sia a carattere fisico che psicologico per lo scrittore irlandese, al punto che in una lettera che inviò al suo compagno quasi con estrema disperazione, lo invitava anzi esortava a scappare del Regno Unito e a trasferirsi in Italia.
Esplicitamente scrisse in una lettera al suo compagno :
"Mio carissimo ragazzo, questo è per assicurarti del mio amore immortale, eterno per te. Quanto a te quanto a te, ti prego, non appena avrai fatto tutto quello che puoi fare, parti per l'Italia e riconquista la tua calma, e componi quelle belle poesie che sai fare tu, con quella grazia così strana.."Wilde intraprese molti viaggi in Italia con i suoi amanti e compagni, in quanto lui riteneva il bel Paese, uno dei pochi se non addirittura l'unica nazione, a non avere pregiudizi o particolari contrasti verso l'omosessualità.
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