Consapevole di non poter nemmeno lontanamente ipotizzare un uso pratico del suo arsenale nucleare (pena la fine del Paese e del regime) la Corea del Nord gurda alle sue armi non convenzionali come ad uno strumento di pressione per ottenere aiuti e concessioni di tipo economico e diplomatico da Seul e dai suoi alleati occidentali.
Meno malleabile dei suoi due predecessori (che, ricordiamo, accolsero la Sunshine Policy sudcoreana), Kim Jong Un sembra tuttavia cercare un gioco a “somma zero”, nel quale Pyongyang è l’unico Attore ad incassare risultati e vantaggi, pena un aumento delle tensioni nella zona.
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