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Cosa c’è dietro la curva? La maDamages. Butta via tutto, butta via tutto!
Creato il 13 ottobre 2011 da Cannibal KidDopo la prima esaltante stagione, avevo un po’ perso di vista e sottovalutato Damages. Con l’arrivo della season number 4 (e la produzione della 5 è già stata confermata) mi è però ritornato l’entusiasmo per questa ottima serie, che a prima vista potrebbe sembrare solo l’ennesimo telefilm ambientato in uno studio legale e invece no, sbagliato! niente di più lontano. Sìvabbeneok le protagoniste sono due avvocatesse e al centro delle varie stagioni vi è sempre un caso legale, però questo è solo un dettaglio. La vicenda legale porta infatti con sé un sacco di ramificazioni e nella stagione 4 si va a toccare l’argomento ancora caldo (visto che da lì, americani ed europei, non ce ne andiamo più) dell’Afghanistan.
L’avvocatessa Rose Byrne (l’ho già detto che è una delle attrici in maggiore mostruosa forma degli ultimi tempi?) decide infatti di intentare causa contro il più potente esercito privato degli Stati Uniti per la morte molto sospetta di alcuni suoi soldati-mercenari. Tra i sopravvissuti alla missione c’è il testimone chiave della vicenda, che guarda caso è anche un ex cumpà del liceo della Byrne. Peccato che una causa del genere possa essere molto rischiosa, visto che di mezzo ci sta pure la CIA, e così il suo studio legale decide di non supportarla. Cosa fare a questo punto? La nostra (o almeno mia) avvocatessa preferita (suca Ally McBeal, suca!) a questo punto si rivolge alla sua nemicamica preferita, la machiavellica Glenn Close, una sorta di gemella ancora più incattivita della Sue Sylvester di Glee. Tra le due donne/avvocatesse i legami si fanno ancora più stretti che in passato, sarà che in fin dei conti non sono poi così diverse?
Più che una serie legal, Damages è quindi una serie political. I casi giudiziari infatti inizieranno paradossalmente soltanto al termine della stagione, mentre l’attenzione degli episodi è rivolta piuttosto a ciò che avviene prima di un processo, come la ricerca e la protezione dei testimoni, che in questo caso in particolare si rivelerà tutt’altro che semplice. La stagione come detto ruota attorno alla spinosa questione di un corpo di forze speciali inviato in Afghanistan, dei mercenari specialisti che operano nel mercato della guerra capitanato da un John Goodman americano vecchio stampo duro e puro (si fa per dire) davvero convincente nella sua bastardaggine che ridacchiando dice: “Per me ci sarà sempre lavoro, perché la guerra non finirà mai.”
La serie offre l’ottima occasione di riflettere sull’impegno militare tanto degli Usa quanto nostro a ormai 10 anni e passa di distanza dall’11 settembre 2001, un tema assolutamente non inflazionato e che anzi negli ultimi tempi sembrava finito nel dimenticatoio e che invece Damages riporta alla ribalta con una serie di spunti parecchio interessanti. Ma la cosa più notevole della serie è che oltre alla componente legal e a quella political si aggiunge una costruzione notevole delle vite personali dei personaggi, da una Patty Hewes (Glenn Close) che a questo giro sarà costretta ad andare da uno strizzacervelli (sebbene non si rivelerà una paziente molto paziente…) a una Ellen Parsons (Rose Byrne) che si troverà a dover scegliere se diventare come l’amicanemica Patty o a prendere una strada sua, personale. E poi ancora le altre figure nuove della season come l’agente sotto copertura Jerry Boorman (Dylan Baker) che rivelerà molti lati sfaccettati della sua complessa personalità o il soldato mercenario Chris Sanchez (Chris Messina), il testimone chiave nella causa contro il potente Howard Erickson (John Goodman), una sorta di incrocio tra George W. Bush e Silvio Berlusconi…Oh. My. Freaking. God.
A differenza di altri legal drama il caso legale tiene l’intera stagione, e non i singoli episodi, e la costruzione dell’intreccio narrativo è talmente elaborata da ricordare 24 per la ricchezza di situazioni e personaggi, mentre il mix di piani temporali che era stato uno dei punti di forza in precedenza qui viene un pochino meno. Oh, un difetto doveva pur averlo, ma se a ciò aggiungiamo una regia di ottimo livello e una recitazione della Madocina in particolare delle due protagoniste Byrne/Close, che altro vi devo dire se non: anche e soprattutto se non amate le serie con gli avvocati, guardatela. Dai, cazzo!(voto 7,5/10)
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