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Cosa cambia nella Russia di Putin dopo la destituzione del suo "ideologo"

Creato il 02 giugno 2013 da Matteo
La distruzione del nido di Surkov
Come si sposta la gente di Vladislav Jur'evič dopo la sua destituzione
31.05.2013
Destituito "per propria volontà" – con tale formula il principale elaboratore e costruttore della democrazia sovrana [1] ha lasciato recentemente il posto di vice-premier. Cosa sarà di Vladislav Surkov in seguito finora non è noto. Questi non è interessato a condividere i propri piani con il grande pubblico. A dire il vero, giungono già proposte, tra cui di esotiche: suo "fratello" [2] Ramzan Kadyrov ha dichiarato, per esempio, che è pronto a cedergli la sua poltrona.

Ma l'uscita di Surkov non è solo una piccola riga nella sua biografia personale [3]. In primo luogo è un chiaro segno di mutamento di stile e di vettore di azione del sommo livello del potere, prima di tutto all'interno del paese. L'uscita di una figura tanto importante secondo la tradizione russa significa anche l'attivazione di un "effetto domino": hanno spinto la tessera principale e sono cadute tutte le altre più vicine ad essa. Infatti l'ex vice-premier in anni di lavoro nell'amministrazione presidenziale aveva formato una cerchia abbastanza ampia di "propria gente", diventati conduttori delle sue macchinazioni politiche.

Tra l'altro l'uscita della gente di Surkov era iniziata ancor prima che il suo patrono lasciasse il posto di vice-premier – il punto di partenza di questo processo era stato la sua uscita dall'amministrazione presidenziale. Alcuni hanno già lasciato le leve del potere, altri lo stanno facendo.

Per la preparazione di questo materiale la "Novaja gazeta" si è messa in contatto con una serie di importanti politologi. Tutti questi conoscono personalmente la maggior parte dei personaggi rammentati nel testo, ma, ad esclusione del capo della Fondazione per la Politica Efficace [4] Gleb Pavlovskij, hanno preferito l'anonimato. Tuttavia la biografia di questi politologi e il loro grado di vicinanza alla "vetta" ci permette di riferirci in tutta serietà alle loro valutazioni e alle loro opinioni.

La cerchia più vicina La destituzione di Surkov è stata l'episodio centrale di un'intera serie di licenziamenti. Le principali figure meritano un esame a parte.
Konstantin Kostin (adesso capo della Fondazione per lo Sviluppo della Società Civile) è uno dei più vecchi compagni d'armi di Surkov: si conoscono già dai tempi dell'agenzia pubblicitaria Metapress (legata all'unione Menatep di Michail Chodorkovskij), dove entrambi si trovavano all'inizio degli anni Novanta. Dopo aver lavorato in alcune agenzie pubblicitarie Kostin, su raccomandazione di Surkov occupò nel 2005 il posto di vice-presidente dello CIK [5] di "Russia Unita", da cui nel 2008 passò all'amministrazione presidenziale, dove nel 2011 sostituì Oleg Govorun alla carica di capo della direzione del presidente della Federazione Russa per la politica interna.

L'uscita di Kostin dall'amministrazione presidenziale fu profetizzata nel dicembre 2011, quando Vjačeslav Volodin sostituì Surkov al posto di primo vice-capo dell'amministrazione presidenziale. Kostin fu trattenuto fino a maggio dello scorso anno – lasciata l'amministrazione, andò a capo della Fondazione per lo Sviluppo della Società Civile. Non commentò i motivi della sua uscita. Kostin motivò la decisione di andare a capo della Fondazione con il desiderio di studiare in tutte le sue dimensioni la sociologia degli umori di protesta.
Molti ritengono che Kostin non si fosse ambientato nella squadra di Volodin e che inoltre occupasse un posto troppo alto, che la gente di Volodin pretendeva (ora lo occupa Oleg Morozov). Perciò le parti andarono a un compromesso: Kostin ottenne la Fondazione, la squadra di Volodin la poltrona.
– La Fondazione fu creata apposta per Kostin, – ha raccontato alla "Novaja gazeta" una fonte informata. – Aveva un accordo con l'amministrazione presidenziale: se ne va dal posto e riceve dall'amministrazione gli ordini per le ricerche.
Tuttavia Kostin vinse poco. In qualità di centro di analisi la Fondazione per lo Sviluppo della Società Civile resta indietro rispetto alle agenzie concorrenti, che già da tempo hanno conquistato questo mercato. Inoltre la sua fondazione non è risultata nel numero delle organizzazioni che beneficiano di elargizioni statali.
Un altro esperto profetizza al fondo un'"esistenza fiacca" con le posizioni "da tempo indebolite " di Kostin.
Oleg Govorun – ex ministro dello Sviluppo Regionale e uno dei più vicini compagni d'armi di Surkov – secondo gli esperti soffrì di questa pericolosa vicinanza: nell'ottobre 2012 lasciò il posto di ministro dello Sviluppo Regionale dopo il rimprovero fattogli da Medvedev per ordine di Putin.
Govorun, come la maggior parte dei compagni d'armi di Surkov, è passato attraverso l'amministrazione presidenziale, dove occupò la carica di capo della direzione per la politica estera dal 2006 al 2011. Nel 2011 fu designato alla carica di rappresentante plenipotenziario del presidente nel distretto Centrale: molti lo valutarono come punto di partenza per salire alla carica di ministro dello Sviluppo Regionale. Con il lavoro da lobbista da parte di Surkov Govorun occupò questa carica un anno dopo, ma non ci resse a lungo.
Alcuni spiegano la destituzione di Govorun con la pressione del governo: a minare la "squadra di Surkov" cominciarono ancora prima di colpire il giocatore principale. Altri indicano anche un fattore emotivo: "Il suo carattere non reggeva. Govorun era abituato a guidare grandi progetti, ma qui avevano preso a dargli i buffetti sul naso".
L'uscita da "Russia Unita" di Aleksej Česnakovalla fine di maggio di quest'anno è un altro grande spostamento coinciso quasi nel tempo con la destituzione finale di Surkov. Tra l'altro lo stesso Česnakov si è affrettato a precisare in anticipo: la sua decisione non ha niente a che fare con Surkov, è semplicemente una coincidenza. Il motivo è il disaccordo con l'attività del partito. Aveva lasciato il posto di vice-segretario del consiglio generale già a gennaio per gli stessi motivi.

– La storia di Česnakov non è legata in alcun modo a Surkov, – ritiene pure uno degli esperti. – E' una conseguenza del conflitto di Česnakov con la direzione dell'amministrazione presidenziale e con il partito "Russia Unita".
– Non c'è un partito "Russia Unita", è un concetto collettivo, – ritiene Gleb Pavlovskij. – C'è una realtà politica, un gruppo alla Duma di Stato, è diretto dall'amministrazione presidenziale. Un'altra realtà è la testa dirigente di "Russia Unita", che pure ha poco a che fare con il partito e formalmente è sottoposta a Medvedev. Česnakov ha un problema con la dirigenza di "Russia Unita". Che questo conflitto non ha una prospettiva positiva è diventato evidente dopo l'uscita di Surkov. Česnakov ha fatto questo passo per primo, capendo che era sotto scacco.
La cerchia ampia Gli esperti notano: in zona rischio ci sono tutti quelli che devono a Surkov la loro carriera. Per molti politici è come minimo motivo per innervosirsi e come massimo motivo per guardare a varianti di nuovo lavoro per ogni evenienza .
Tra quelli che possono soffrire si fa il nome di Valerij Fadeev – direttore della rivista "Ėkspert"[6]. Della vicinanza di Fadeev a Surkov parlano molti: secondo alcune informazioni, quest'ultimo avrebbe perfino invitato il giornalista a lavorare nell'amministrazione presidenziale, ma Fadeev si sarebbe rifiutato. Inoltre Fadeev è a capo dell'Istituto di Progettazione Sociale, che si occupa di ricerche politiche, economiche e sociali. Secondo alcune fonti questo istituto ha ricevuto regolarmente ordini dal Cremlino, che in particolare riguardavano proposte per l'indirizzo ideologico del partito al governo.

– La holding Ėkspert ha serie difficoltà finanziarie, – ha raccontato uno degli esperti. – E il peso politico di Fadeev senza il sostegno diretto di Surkov è diminuito in modo significativo.
Gli esperti notano una serie di personaggi le cui posizioni politiche si è seriamente indebolita dopo l'uscita di Surkov. Si fanno i nomi del deputato Robert Šlegel', giunto alla Duma di Stato dal movimento "Naši" [7], del deputato Konstantin Rykov, creatore delle risorse internet "Vzgljad.ru" e "Dni.ru", che, secondo alcune informazioni, era curato presso l'amministrazione presidenziale da Aleksej Česnakov, il vice-direttore generale del Primo Canale [8]Andrej Pisarev, il capo della Fondazione per la Sicurezza Energetica (filiale del Centro per la Congiuntura Economica di Česnakov) Konstantin Simonov, il direttore del VCIOM [9]Valerij Fëdorov. Tutte queste persone sono unite da una cosa: alla formazione della loro carriera politica in un modo o in un altro ha messo mano Surkov. L'inclinazione dell'ex vice-premier per il sostegno ai "suoi" adesso può ritorcerglisi contro.

La lotta tra le squadre I processi che si verificano ora in alto – in parte dietro le quinte, in parte sul grande palcoscenico – si possono spiegare in vari modi. In generale alcuno non sono inclini a legare tra loro tutte queste destituzioni e redistribuzioni di ruoli. Ma non ci sono troppe coincidenza in politica – un legame si trova obbligatoriamente. Ciò che si verifica somiglia più di tutto a una lotta tra due squadre: quella di Surkov e quella di Volodin. La lotta è impari: una squadra ha già perso la sua parte e sull'altra ha puntato la più alta leadership.
– Per la gente legata a Surkov è un problema, – ritiene Gleb Pavlovskij. – Opera la logica della purga: a ogni guida dopo la sua morte di apparato devono essere uccisi gli scudieri. Parte degli scudieri tra l'altro sono uccisi politicamente ancora prima della guida.
Marija Epifanova, "Novaja gazeta", http://www.novayagazeta.ru/politics/58387.html (traduzione e note di Matteo Mazzoni)
[1] La teorizzazione del regime di Putin: una "democrazia" in cui l'accento è sullo stato e non sul popolo. [2] Surkov è di padre ceceno e madre russa. I suoi dati anagrafici non sono chiari: secondo voci non confermate il suo vero nome sarebbe Aslambek Andarbekovič Dudaev, ma ufficialmente avrebbe solo preso il cognome Surkov della madre dopo essere stato abbandonato dal padre (questi, Andarbek Danil'bekovič Dudaev, era detto Jurij e da questo deriverebbe il patronimico di Surkov). [3] La ridondanza è nell'originale. [4] Fondazione di studi politologici strettamente legata all'establishment di Putin. [5] Central'nyj Ispolnitel'nyj Komitet (Comitato Esecutivo Centrale). [6] "Esperto", rivista economica. [7] "I Nostri", movimento giovanile pro-Putin. [8] Della TV di Stato. [9] Vserossijskij Centr Izučenija Obščestvennogo Mnenija (Centro Panrusso per lo Studio della Pubblica Opinione).

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