Magazine Cultura

Cosa chiamano cielo i prigionieri – da Porto Azzurro : Lettere d’amore a Giuseppina da Napoleone e dai detenuti – A cura di Simonetta Filippi e Clara Rota

Creato il 17 febbraio 2015 da Met Sambiase @metsambiase

Io non ho mai visto un uomo che guardasse  

  con occhio così ansioso 

verso il minuscolo lembo d’azzurro

che chiamano cielo i prigionieri,

verso ogni nuvola che trascina alla deriva

il suo vello di lana sfilacciato 

(Oscar Wilde, da La ballata del Carcere di Reading)

(c) chiamiamolannina

(c) chiamiamola annina

IL MARE:

DENTRO UN’ISOLA: L’ELBA

DENTRO UN PAESE: PORTO AZZURRO

DENTRO UNA CASA DI RECLUSIONE

DENTRO UNA PICCOLA STANZA

DENTRO 19 PERSONE:

16 DETENUTI, UN AGENTE, DUE DONNE

SCRIVONO LETTERE D’AMORE PER GIUSEPPINA

COSTRUISCONO PICCOLE VALIGE DI CARTA PER NAPOLEONE:

PAROLE E GESTI: UN BAGAGLIO PER EVADERE

“DARCI UN TAGLIO, parole e gesti” è il titolo dei laboratori di scrittura ed arte che dal 2010, con l’Associazione CHIAMIAMOLA ANNINA, proponiamo ovunque ci sia un gruppo di persone che hanno voglia di mettersi in gioco.

Ma quando Paolo Maddonni, l’educatore del carcere di Reclusione di Porto Azzurro, ci chiese di proporre un laboratorio ai detenuti, Clara, che aveva già lavorato nel carcere di Monza, era entusiasta, invece io ho faticato per ricordarmi e convincermi di nuovo che lo scopo dei nostri incontri è: ENTRARE IN RELAZIONE. Ce lo siamo dette tante volte anche di fronte a situazioni non facili: noi offriamo una chiave di comunicazione, l’arte del fare e la scrittura arrivano dove altri linguaggi falliscono, l’importante è NON GIUDICARE perché il giudizio è personale, non universale, crea barriere, preclude il contatto. Ma io non riuscivo a pensare come potessi comunicare senza giudicare guardando negli occhi un uomo che magari aveva commesso violenze e…

La valigia di Giuseppina

La valigia di Giuseppina

Il laboratorio: Aprile 2014. L’Isola d’Elba è impegnata nella preparazione dei deliranti festeggiamenti per il bicentenario dell’arrivo di Napoleone Bonaparte, noi proponiamo ai detenuti un laboratorio ironico chiedendo loro: che cosa si sarebbe portato l’imperatore, detenuto anche lui, durante il soggiorno forzato? Il suo cavallo bianco? I suoi ricordi? L’occorrente per il bagno al mare? I suoi mobili, compreso il famoso letto dei cigni? E mentre fuori continuano i preparativi, noi, qui dentro, 16 detenuti, un agente, io e Clara, ci divertiamo realizzando, in carta, ben 8 miniature di valige per napoleone. Non è stato facile, inizialmente gli uomini lavorano in piccoli gruppi chiusi: Siciliani, arabi, romeni e coppie isolate… sono bravissimi, attenti, concentrati, come solo chi conosce il valore del tempo sa fare… lo spazio è piccolo, c’è tensione. Un detenuto sta disegnando il grande cavallo bianco dell’imperatore, ma non sa come realizzare la coda e la criniera… un siciliano si ricorda di quando era bambino e al suo paese, durante le feste, ritagliava gli addobbi di carta in un certo modo… lo invitiamo a farlo, ed ecco che si materializza una magnifica coda di cavallo. Applauso di tutti, si ride, ci si rilassa, si sfotte il disegnatore del cavallo per l’occhio troppo dolce e, tutti d’accordo, si decide che è una cavalla, quella disegnata, uno scrive “chevalle” sulla valigia. Il gruppo si è formato con la giusta leggerezza, così che possiamo leggere alcune lettere d’amore da Napoleone a Giuseppina, e insieme, proviamo a scoprire il lato umano di quest’uomo votato alla guerra, le sue debolezze, la donna che amava e che lo tradiva. Il gioco continua e li invitiamo a diventare essi stessi gli amanti di Giuseppina e a scriverle parole d’amore.

Siamo soddisfatti quando alla fine mostriamo ad altri le nostre opere e veramente felici, tutti, quando un gallerista le considera degne di una mostra nella sua galleria d’arte, a Marciana Marina, FUORI da qui e noi con loro.

A laboratorio finito possiamo dire di avere raggiunto il nostro scopo: si è formato il gruppo, siamo entrati in relazione, ed io, in 12 ore, non ho avuto neanche il tempo di giudicare, anche perché stiamo già pensando alla prossima proposta: l’edizione cartacea di questo libro…

Simonetta Filippi

(presidente dell’Ass. CHIAMIAMOLA ANNINA)

http://www.chiamiamolaannina.it/

AMOROSE EVASIONI, il golemfemmina, il golem femmina, simonetta sambiase, met sambiase,

brani tratti dal libro

AMOROSE EVASIONI

LETTERE D’AMORE A GIUSEPPINA DA NAPOLEONE E DAI DETENUTI DI PORTO AZZURRO

***

… mi manchi tanto, ti vorrei abbracciare, sentire la tua voce, il tuo sorriso che mi fa ringiovanire, le tue parole e tutto il resto. sei la mia ragione di tutto, niente è più bello che essere insieme a te…

(Valentin)

***

… ho bisogno di voi, del vostro profumo. Se chiudo gli occhi riesco quasi a sentirlo, di toccare la vostra pelle, di gustare le vostre labbra…. non so se posso farcela a stare senza di voi così a lungo, vi vedo dappertutto e quando capisco che non siete voi, vorrei farmi del male, si, perché so che non potrete mai essere solo mia, appartenermi nell’animo e nelle carni…

(Santino)

***

… sogno un mondo d’amore dove non esistono né guerre né dolore. Sogno un mondo dove si possa perdonare e non continuare a giudicare…

(Olsi)


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :