Sono sempre stato convinto che ogni libro letto fosse nel suo piccolo un'affermazione di libertà, ma certo non mi ero mai immaginato che cosa potesse significare leggere e studiare Lolita nella Teheran della rivoluzione islamica.
Divorarsi queste pagine, commuoversi per il coraggio di questa professoressa e delle sue straordinarie studentesse, intuire quale splendido dono sia la lettura, è stato tutt'uno.
Inevitabile ritornare ad altre pagine, quelle di Fahrenheit 451 di Ray Bradbury (e al grandissimo film di Truffaut), con gli uomini del fuoco che distruggono i libri, con gli uomini e le donne-libro che provano a salvare ogni opera imparandola a memoria...
Solo che quanto ci racconta Azir Nafasi è maledettamente vero, non è un nostro incubo proiettato in un tempo futuro. Così come è vero l'esercizio di libertà che si addestra sulla bellezza di una pagina...