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Cosa ci insegnano gli eroi

Creato il 07 aprile 2014 da Mcnab75

L'Eroe

Questo post va a riagganciarsi con quello su mitologia e media moderni.
Nei commenti all’articolo in questione mi è stata suggerita una corposa graphic novel di David Rubìn, divisa in due volumi: L’Eroe. Devo ringraziare Salomon Xeno per la segnalazione, perché si è rivelato il libro a fumetti più bello di questi primi mesi del 2014.
Con L’Eroe Rubìn riscrive la storia del grande Eracle (Ercole) e delle sue leggendarie dodici fatiche. Lo fa attualizzando però il contesto in cui il figlio bastardo di Zeus si muove. Non è più la Grecia antica, bensì una versione semi-fantascientifica di quell’epoca. Accanto a mostri e guerrieri ci sono elementi di contemporaneità, quali i computer, i telefoni, le auto, la pubblicità. Quindi Dei e semidei sono un compromesso tra i moderni supereroi e le icone classiche della mitologia ellenica.
In questo coloratissimo romanzo a fumetti “pop-epico” l’autore ci regala soprattutto una lucida, coinvolgente e profonda riflessione sul significato dell’eroe, su quanto esso può essere tormentato, e al contempo indispensabile per l’umanità intera. Sia per quello che fa, sia per ciò che rappresenta. Non solo: Rubìn ci mostra anche come un eroe può fallire miseramente, ma comunque essere ricordato come uno dei più grandi di sempre.

Ma questo articolo non vuole essere una recensione vera e propria.
L’Eroe è un dittico che sicuramente vi consiglio. Recuperatelo e conservatelo, perché ne vale la pena. Costa parecchio, ma appartiene a quel genere di graphic novel che un vero appassionato dovrebbe collezionare e rileggere almeno una volta all’anno.

Mi permetto invece di fare qualche breve considerazione sugli eroi.
Negli ultimi anni c’è stato un dilagare progressivo di antieroi, ossia di combattenti tormentati, sempre divisi sottilmente tra bene e male, spesso senza pietà (anche quando combattono per i giusti), di sicuro da non prendere come esempio per i bambini.
Parlo di personaggi come il Punitore, il Mad Max dei primi due film, il Giudice Dredd, il Giustiziere della Notte, i membri della squadra anti-supereroistica dei The Boys, etc etc.
Personaggi che io adoro, e che trovo riuscitissimi.
Al contempo c’è però da registrare un rapido decadimento della figura dell’eroe old style, il classico buono in senso assoluto, che fino a trenta/quarant’anni fa era l’unico (o quasi) presentabile al grande pubblico.

L'Eroe 2

Tex Willer, Zagor, Superman, Flash Gordon, Steve Rogers, Doc Savage: gente tutta d’un pezzo, che non ha mai dubbi nel momento di prendere la decisione giusta, ossia quella porta meno danni al prossimo, e un bene maggiore a chi lo merita.
Sono personaggi giudicati parecchio sorpassati e – per molti versi – spesso lo sono davvero.
Non a caso molti degli eroi old style hanno subito dei reboot un poco più dark e violenti. Come si dice… è il marketing, bellezza.
Però a volte i vecchi leoni funzionano ancora, come nel caso dell’ultimo film su Cap America, dove il supersoldato si presenta al mondo intero come tutti hanno imparato a conoscerlo: coraggioso e schierato dalla parte del Bene, senza se e senza ma.
Un simbolo.

Ma quindi sarà poi davvero così moda, parlare di eroi indiscutibilmente buoni? Magari umani, come umano è l’Eracle di David Rubìn.
Umani, ossia fallibili, coi loro difetti, le loro controversie interiori. Ma sempre convinti di combattere per un bene superiore.
Parafrasando la graphic novel in questione:

Un eroe non è chi vince una lotta, ma chi lotta pur sapendo che potrebbe non vincere.

L'Eroe 3

Il che riassume per bene il succo del discorso.
E, attenzione, non voglio commenti populisti del tipo “I veri eroi sono i dottori/pompieri/volontari del pronto soccorso/poliziotti” etc etc. Perché è una banalità. Vera, ma pur sempre banale.
Qui parliamo di simboli. E sosteniamo che, a furia di leggere/vedere le azioni di eroi con ideali, per quanto calati in contesti fantastici, è inevitabile assorbire qualcosa di buono da loro.
Il che, a a voler ben guardare, non può che giovare a chi decide di percorrere questo percorso formativo.

L'Eroe 4

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(A.G. – Follow me on Twitter)


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