Oh, é nelle pause che c´é la vera melodia. Nelle nostre, ascolto, quello che é da noi e per noi direttamente dal futuro. Dalle mancanze impari le importanze, dalle pause tracci percorsi futuri, dalle interruzioni trai conclusioni altrimenti impossibili. Non é da te, tutto questo. Giá, ma cosa é da te. É da te considerare nessuno indispensabile, é da te scappare dalle persone scomode e non hai voglia, sinceramente no, di fare una puntata che sia piú alta del montepremi. O almeno cosí pensi. Per quello che sai quantificare, che ne sai. Staccarti dalla rete di amicizie, quella rete sociale che non era alla tua altezza ma serviva é stato doloroso. Non lo vuoi spiegare, non vuoi dire a nessuno che ci sei solo tu e tutto muore dentro te. É una debolezza da cui nasce anche la forza di non poter essere disillusi. Ma tu lo sai che non é normale e forse neanche giusto. Parte “Love songs”, il disco che ami di piú di Elton John e cerchi nella carta un posto dove finire senza troppi movimenti da abbozzare e semafori da aspettare. Il punto é che non ti sai spiegare le cose, che a volte cercare é piú doloroso di trovare, il punto é che tutto quello che ti sembra sia successo negli ultimi anni era fuori dai tuoi radar. A volte siamo cosí stanchi del passato che proviamo a riempirlo con un presente a casaccio che non sará mai il nostro futuro. Un po´come quando esci a fare la spesa affamato e lasci la lista a casa sul tavolo, e finisce che compri tutto fuorché quello che dovevi. Continua a leggere
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Oh, é nelle pause che c´é la vera melodia. Nelle nostre, ascolto, quello che é da noi e per noi direttamente dal futuro. Dalle mancanze impari le importanze, dalle pause tracci percorsi futuri, dalle interruzioni trai conclusioni altrimenti impossibili. Non é da te, tutto questo. Giá, ma cosa é da te. É da te considerare nessuno indispensabile, é da te scappare dalle persone scomode e non hai voglia, sinceramente no, di fare una puntata che sia piú alta del montepremi. O almeno cosí pensi. Per quello che sai quantificare, che ne sai. Staccarti dalla rete di amicizie, quella rete sociale che non era alla tua altezza ma serviva é stato doloroso. Non lo vuoi spiegare, non vuoi dire a nessuno che ci sei solo tu e tutto muore dentro te. É una debolezza da cui nasce anche la forza di non poter essere disillusi. Ma tu lo sai che non é normale e forse neanche giusto. Parte “Love songs”, il disco che ami di piú di Elton John e cerchi nella carta un posto dove finire senza troppi movimenti da abbozzare e semafori da aspettare. Il punto é che non ti sai spiegare le cose, che a volte cercare é piú doloroso di trovare, il punto é che tutto quello che ti sembra sia successo negli ultimi anni era fuori dai tuoi radar. A volte siamo cosí stanchi del passato che proviamo a riempirlo con un presente a casaccio che non sará mai il nostro futuro. Un po´come quando esci a fare la spesa affamato e lasci la lista a casa sul tavolo, e finisce che compri tutto fuorché quello che dovevi. Continua a leggere
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