Cosa essere rotatoria

Lasciamo perdere il fatto che a Oristano le rotatorie sono provvisorie da sempre e che ce le sogniamo le aiuole circolari dai cento e più colori. Al loro posto degli aggraziati blocchi di plastica bianchi e rossi a cui ci siamo talmente abituati che quando si decideranno finalmente a toglierli, credetemi, ci mancheranno. Parliamo piuttosto del comportamento dei nostri automobilisti in rotatoria. Qual è la norma? E prima di tutto cos’è una rotatoria? E’ un’intersezione a raso a cui si affacciano diverse strade di uguale importanza senza intersecarsi regolate dal cartello “dare  precedenza” e in qualche raro caso, dallo “stop”. Di uguale importanza significa che chi viene da via Tirso non deve sistematicamente lasciare la precedenza a chi viene da Via Cagliari e chi va all’Iperstanda non la deve sempre spuntare su chi va in qualche hard discount. Strade di pari importanza? Spostiamoci un attimo in via Cagliari, all’altezza del McDonald’s. Lì c’è una magnifica rotonda plastificata che fa al caso nostro. Scenario: le macchine che circolano in via Cagliari sono sempre lanciate. Gli autisti danno un’occhiata a sinistra e se vedono che da sinistra non proviene nessuna macchina, non rallentano neppure, incuranti del fatto che da destra un’altra macchina possa avere impegnato la rotonda. In genere una macchina può impegnare la rotonda quando la rotonda stessa non sia già impegnata da un’altra macchina. Da noi no: se sono in via Cagliari e sono lanciato tutti mi devono dare la precedenza. Altro comportamento tipico di noi oristanesi. Quando svoltiamo a destra o a sinistra non mettiamo mai la freccia. Ci degniamo di farlo a cose fatte, quando ormai abbiamo svoltato. In rotonda, stessa cosa: mai che uno metta quella cavolo di freccia. Come a dire: ma perché devo segnalare che giro in tondo se è una rotonda?

Lino Soddu