Con la nuova legge finanziaria (o come volete chiamarla) è stato introdotto il "blocco del turn over" nel pubblico impiego fino al 2014. Questo significa che il numero di coloro che andranno in pensione nei prossimi tre anni non verrà rimpiazzato con nuove assunzioni. Succederà negli uffici pubblici, nelle scuole e fatalmente negli ospedali dove ciò comporterà il taglio di 12mila unità su un totale di 120mila lavoratori a vario titolo nelle regioni con i bilanci più disastrati ovvero: Abruzzo, Calabria, Campania, Lazio, Liguria, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia. Regioni con un bacino d'utenza di ben 32 milioni di cittadini.
In una situazione già di per sé piuttosto grave fatta di attese lunghissime nelle corsie per i malati e turni massacranti per i medici, questo ulteriore taglio rischia di trasformarsi nella pietra tombale della sanità pubblica nonché per qualche ricoverato. Ciò che mi ha colpito è che le categorie che subiranno le maggiori perdite di addetti saranno quelle di anestesisti e rianimatori, come dire l'alfa e l'omega del trattamento sanitario.