Cosa genera una risata?

Da Marimoreno @morenomari

La risata è una manifestazione generata dal nostro cervello a seguito di cause ben precise, quando durante una comunicazione il cervello percepisce qualcosa di anormale, viene creata una incongruenza alla quale il cervello deve dare una risposta, in questa occasione si attivano entrambi i lobi temporali inferiori (aree dedicate alla nostra memoria) dove il nostro cervello cerca risposte alternative per risolvere questa incongruenza. In base al tipo di umorismo utilizzato gli impulsi del cervello utilizzano diversi percorsi che (se la battuta è compresa) finiscono tutti per attivare la “Corteccia orbitale prefrontale”, una zona che produce endocrine che creano una sensazione piacevole e gratificante che genera la risata. Per farla breve il nostro cervello quando comprende un’incongruenza o meglio, una battuta, risolve un “enigma” e contento ci stimola una risata.

Facciamo un esempio sulla battuta: “Arrestato un capostazione, è stato trovato vicino a un binario morto“. Quando è svelato che la parola “binario morto” è il motivo dell’arresto del Capostaione,  il nostro cervello comprende che c’è qualcosa che non torna e cerca nella sua memoria una spiegazione a quello che è stato recepito. Per capire la battuta è fondamentale che si conosca il doppio significato della parola “binario morto”, perché, se questa battuta fosse fatta a uno straniero che non conosce il significato di binario morto, quando il cervello cercherà nella memoria il secondo significato di questa parola non riceverà indietro niente.

Nel caso che, il doppio senso sia colto il nostro cervello, risolve un enigma, capisce che “binario morto” in questo caso significa che il binario non è più utilizzato e la scoperta di questa incongruenza genera una risata gratificante.

Il doppio senso sulla parola “Morto” è messo di proposito alla fine della frase perché, fino a quando non viene svelato, la notizia risulta logica e priva di umorismo. Se la frase fosse stata, Vicino a un binario morto è stato arrestato un capostazione, la frase perderebbe di valore comico nonostante il collegamento binario morto/ capostazione sia sempre presente. Mettere la parola “binario morto” come finale inoltre, da il tempo necessario al nostro cervello per esaminare bene il doppio senso e di prendersi i tempi necessari per capirlo. Se la frase ad esempio continuasse, ” Arrestato un capostazione, è stato trovato vicino a un binario morto da almeno 2 anni“  le parole seguenti alla parola “morto”  servirebbero solo a distrarci e non farci riflettere bene sul fulcro comico della battuta.

Nell’umorismo spesso, una parola di troppo può rovinare una battuta esilarante, per questo i tempi sono fondamentali, se la solita frase fosse: “Arrestato un capostazione, i Carabinieri nella giornata di Sabato durante un sopralluogo durato 4 ore l’hanno trovato vicino un binario morto”.  La battuta perderebbe di valore, nonostante il significato della frase sia assolutamente lo stesso e la parola “principale” sia stata messa giustamente a fine frase, in questo caso, sono le troppe informazioni elencate che distolgono l’attenzione dal fulcro comico così che, il nostro cervello, per risolvere l’incongruenza, dovrà seguire dei percorsi inutili.

I tempi comici sono processi basati sulla tensione e il rilascio, una battuta perfetta deve essere tale da farti immedesimare al massimo in quello che succede, ma una parola di troppo potrebbe far distogliere l’attenzione sul fulcro comico e una parola di meno potrebbe non farti capire bene la chiave comica o non farti immedesimare sufficientemente nella storia elencata.

Le tecniche per far stimolare al cervello queste incongruenze sono molte, si può essere sarcastici, sorprendenti, giocare con le parola, esagerare etc., ma ognuna di queste tecniche ha metodi per poter essere utilizzata al meglio. Nei prossimi capitoli cercherò di analizzare tutti i tipi di umorismo.


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