Cosa guardiamo in televisione?

Creato il 22 marzo 2010 da Dallomoantonella

        

Ciao  a tutti.  Oggi vorrei parlare con voi  di quello che la gente sensata ama guardare in televisione, ed anche  di quali sono i programmi che fanno tendenza e che spopolano  quando  si tratta  di fare odiens.

Per quanto riguarda lo share , se ci si vuole affidare alla valutazione riguardante il 2009  nei primi 10 posti si hanno in ordine di successione:

  1. Il festival di Sanremo
  2. Italia  Irlanda
  3. Italia  Brasile
  4. Brasile  Italia
  5. Barcellona   Manchester
  6. Striscia la notizia
  7. Un medico in famiglia
  8. I  Cesaroni
  9. Grande Fratello
  10. Affari tuoi

Tra i primi dieci  classificati  si notano l’evento canoro nazionale in hit-parade, a seguire  ben quattro incontri di calcio , una puntata del telegiornale satirico condotto  da  Ezio Greggio, due serial televisivi  di contenuto nazional-popolare, solo al nono posto  il Grande Fratello ed a chiudere una puntata di Affari tuoi, il gioco  a premi   più seguito in televisione.

Cerchiamo  di  interpretare  il senso di questa graduatoria, per nulla a sorpresa; pur non essendo un’assidua ascoltatrice e nemmeno occasionale di nessuno di questi programmi,  mi è possibile  osservare  che  noi italiani  siamo pronti a criticare  lo spettacolo musicale più bistrattato  della storia televisiva eppure rimaniamo sempre in grado  di trattenerlo in prima postazione nel gradimento generale; ci confermiamo  un popolo di appassionati di calcio; ci dimostriamo  attenti a quegli argomenti di denuncia che coinvolgono l’interesse di molti quando ci sono nomi di spicco ( la trasmissione di Striscia la notizia che ha fatto odiens  si occupava della violazione del segreto istruttorio  di un direttore televisivo di Palermo che coinvolgeva in seconda battuta  il premier Silvio Berlusconi); ci dimostriamo appassionati  di serial-tv   dal contenuto  quotidiano  in cui più o meno la famiglia media  con tutte le sue problematiche di allargamento e di integrazione si può riconoscere (vedi appunto  you tube Un medico in famiglia  ed   I Cesaroni );  naturalmente  siamo un popolo  pronto a seguire l’evento  di tv spazzatura  (tra i quali si annoverano appunto  i reality-show)   più noto e più ambito del momento come Il grande Fratello, grazie soprattutto  al grande coinvolgimento  nazionale che  smuove nella fase preselettiva (pur  di  entrare nella casa  centinaia di migliaia di persone, sia giovani che meno giovani,  si sottopongono a un iter  particolarmente stressante  e con scarse possibilità  di successo).

Non poteva mancare  a concludere il gradimento  dimostrato verso quei giochi a premi che non richiedono nessuna abilità,  ma solo una spiccata fortuna  o quel che si dice “questione di c…”.

A concludere potremmo definirci  un popolo  di  allampanati tifosi  che nonostante la violenza negli stadi o magari il pericolo  di peste non rinuncerebbe  mai ad esprimere il proprio tifo per la squadra del cuore;  non facciamo quello che diciamo, visto che vale la regola “non ci credo ma lo seguo lo stesso…”;  corriamo dietro la notizia scandalosa del momento non per sincera  indignazione  ma solo perché quando troviamo coinvolte persone di spicco  la nostra naturale/morbosa  curiosità raggiunge  livelli  particolarmente elevati;    ci commuoviamo o siamo disposti a rivelare  i nostri lati comuni e se si vuole umanamente condivisibili (dopotutto siamo fatti di sentimenti normali ed abbiamo bisogno di esprimerli);  riflettiamo il gusto generale  dell’uomo  moderno e mediaticamente emancipato  che non disdegna di  mettersi sotto i riflettori ventiquattrore su  ventiquattro  pur di  ventilare la possibilità di diventare famoso ed aprirsi la via  in un mondo  che viene considerato vincente e foriero  di grandi opportunità;  siamo un popolo di giocatori  più o meno incalliti ed impenitenti  che non  rinuncia  a tentare la fortuna, perché si sa, la fortuna non  ci piove  da sola senza che nemmeno si abbia a tentarla…

Tranquilli,  siamo nella media mondiale, nell’era della globalizzazione anche la tv  ed il suo linguaggio si  sono  globalizzati, riflettiamo i gusti  degli altri paesi europei  e soprattutto americani, là dove la cultura dello show-man, dell’apparire e del  mettersi in mostra  è  da tempo magistralmente dominante  e partecipata.

Come dice quel detto?  “Qualunque cosa va bene, pur che se ne parli!”

Ebbene,  nulla di nuovo sotto il sole; la televisione più  seguita  è quella che esprimerebbe il peggio di noi stessi, ma del resto non sarebbe la più seguita  se non fosse televisione facile, usa e getta, di puro intrattenimento, di puro   spettacolo.

Fortunatamente il più potente mezzo  di comunicazione partecipata  non è solo  caccia all’odiens, ricerca  dello scoop  a qualunque  costo,  disponibilità  a  vendersi  a qualunque  condizione.

Contro le trasmissioni con maggiore pubblico e del resto del tutto legittime,  io mi preoccuperei  di più  delle trasmissioni  più qualificate che forse non fanno sfondamento  ma sono quelle  che indubbiamente tengono alto il livello di  capacità formativa  e di  comunicazione/incontro, sempre senza volere fare alcuna  distinzione tra emittenti  pubbliche o private.

Nel panorama  italiano  vediamo allora quali potrebbero essere   i primi dieci programmi in classifica che potrebbero  riflettere  questa  natura, ossia l’intento di diffondere buone pratiche, di denunciare malcostumi più o meno  partecipati, di trasmettere la cultura del fare bene per il bene comune:

al  primo posto assoluto  metterei  Report, spettacolo di denuncia delle disfunzioni politiche ed amministrative e condotto dalla bravissima   Milena Gabanelli; potrebbe seguire il programma di Ricerca persone smarrite  intitolato appunto Chi l’ha visto?  condotto da  Donatella Raffai;  potrebbero seguire  tutti gli spettacoli di informazione formazione  culturale, come per esempio  L’infedele  condotto da Gad Lerner, Ballarò  condotto da   Giovanni Floris   ed  Anno zero condotto da Michele  Santoro;  inserirei il quotidiano Ottoemezzo   condotto  da   Lilli Gruber  e  Federico Guiglia; come trasmissione  di contenuto religioso metterei   la riflessione domenicale  di interesse multiculturale  (che di sicuro non farebbe male nemmeno ai laici) condotta da monsignor  Gianfranco Ravasi, intitolata Le frontiere dello spirito; come incontro/spettacolo  di vario contenuto  potrei  riferire  quella di Fabio Fazio  Che tempo che fa;  come  serie  televisiva di intrattenimento settimanale  ci potrebbero  stare bene   Mela Verde  piuttosto che  Pianeta Mare piuttosto che Linea Verde ;  al decimo posto, dopo le super gettonate  trasmissioni  di scontro/confronto sociale già nominate,  metterei  in coda  ed in sordina (ma non troppo) Le iene  show  condotto dal trio giovanil scanzonato Luca, Paolo ed Ilary Blasi;    già all’undicesima   postazione (fuori  dalle prime dieci classificate) potrebbe starci il gioco più istruttivo e garbato del panorama televisivo ossia  Il milionario condotto da  Gerry  Scotti.

Bene,  anche in questo contesto, come si può vedere,   non mancano  i servizi e nemmeno i numeri, anche se, ripeto, davanti alla qualità i numeri passano in secondo piano; se un programma richiama un pubblico tutto sommato fedele e puntuale, per quanto  non  particolarmente numeroso,  quel programma ha raggiunto, metamediaticamente parlando, il suo scopo; potremmo aggiungere  delle buone serie televisive che trasmettono  telefilm  adatti alla visione del vasto pubblico,  o altri programmi pomeridiani di carattere documentaristico/storico/educativo senz’altro  utili ed istruttivi (Rai-educational  sopra tutti) ma  mandati in fasce orarie di minor  tiraggio  perchè rivolti  ad un pubblico specifico, come   altri programmi  di  approfondimento  generale  sulle maggiori questioni  di interesse globale,  ma  credo che tra quelli sopra elencati già  si possono  annoverare  varie occasioni  di  conoscenza e di  sviluppo sociale.

Si potrebbe  aggiungere la riflessione che il programma  di interesse ossia di utilità deve essere trasmesso d’obbligo o meglio di necessità nella fascia oraria di maggiore accesso, ossia in prima serata,  come infatti accade per tutte le trasmissioni fino a qui elencate.

Insomma, non mi sembra  di potere   concludere  che la nostra GRANDE MAMMA TV  faccia schifo o sia completamente tutta da buttare; del resto  andare in televisione nel senso di accendere la lucetta dell’apparecchio, è come andare in internet,  ci si può trovare un po’ di tutto, poi sta all’utente, al fruitore, saper scegliere, saper programmare il proprio tempo televisivo.  Non male inoltre  la sanissima abitudine di tenere la scatola magica spenta almeno (minimo) una sera la settimana, dedicandola ad appuntamenti  di vita diretta.  Se  diventano anche più di una, eccellente: incontrare gli amici fa molto molto  bene allo spirito.

Chiuderei  nel  passare i commenti al lettore.

Tu cosa guardi volentieri in tv? E cosa non vorresti affatto più vedere?  Ciao.


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