Ciao a tutti. Oggi vorrei parlare con voi di quello che la gente sensata ama guardare in televisione, ed anche di quali sono i programmi che fanno tendenza e che spopolano quando si tratta di fare odiens.
Per quanto riguarda lo share , se ci si vuole affidare alla valutazione riguardante il 2009 nei primi 10 posti si hanno in ordine di successione:
- Il festival di Sanremo
- Italia Irlanda
- Italia Brasile
- Brasile Italia
- Barcellona Manchester
- Striscia la notizia
- Un medico in famiglia
- I Cesaroni
- Grande Fratello
- Affari tuoi
Tra i primi dieci classificati si notano l’evento canoro nazionale in hit-parade, a seguire ben quattro incontri di calcio , una puntata del telegiornale satirico condotto da Ezio Greggio, due serial televisivi di contenuto nazional-popolare, solo al nono posto il Grande Fratello ed a chiudere una puntata di Affari tuoi, il gioco a premi più seguito in televisione.
Cerchiamo di interpretare il senso di questa graduatoria, per nulla a sorpresa; pur non essendo un’assidua ascoltatrice e nemmeno occasionale di nessuno di questi programmi, mi è possibile osservare che noi italiani siamo pronti a criticare lo spettacolo musicale più bistrattato della storia televisiva eppure rimaniamo sempre in grado di trattenerlo in prima postazione nel gradimento generale; ci confermiamo un popolo di appassionati di calcio; ci dimostriamo attenti a quegli argomenti di denuncia che coinvolgono l’interesse di molti quando ci sono nomi di spicco ( la trasmissione di Striscia la notizia che ha fatto odiens si occupava della violazione del segreto istruttorio di un direttore televisivo di Palermo che coinvolgeva in seconda battuta il premier Silvio Berlusconi); ci dimostriamo appassionati di serial-tv dal contenuto quotidiano in cui più o meno la famiglia media con tutte le sue problematiche di allargamento e di integrazione si può riconoscere (vedi appunto you tube Un medico in famiglia ed I Cesaroni ); naturalmente siamo un popolo pronto a seguire l’evento di tv spazzatura (tra i quali si annoverano appunto i reality-show) più noto e più ambito del momento come Il grande Fratello, grazie soprattutto al grande coinvolgimento nazionale che smuove nella fase preselettiva (pur di entrare nella casa centinaia di migliaia di persone, sia giovani che meno giovani, si sottopongono a un iter particolarmente stressante e con scarse possibilità di successo).
Non poteva mancare a concludere il gradimento dimostrato verso quei giochi a premi che non richiedono nessuna abilità, ma solo una spiccata fortuna o quel che si dice “questione di c…”.
A concludere potremmo definirci un popolo di allampanati tifosi che nonostante la violenza negli stadi o magari il pericolo di peste non rinuncerebbe mai ad esprimere il proprio tifo per la squadra del cuore; non facciamo quello che diciamo, visto che vale la regola “non ci credo ma lo seguo lo stesso…”; corriamo dietro la notizia scandalosa del momento non per sincera indignazione ma solo perché quando troviamo coinvolte persone di spicco la nostra naturale/morbosa curiosità raggiunge livelli particolarmente elevati; ci commuoviamo o siamo disposti a rivelare i nostri lati comuni e se si vuole umanamente condivisibili (dopotutto siamo fatti di sentimenti normali ed abbiamo bisogno di esprimerli); riflettiamo il gusto generale dell’uomo moderno e mediaticamente emancipato che non disdegna di mettersi sotto i riflettori ventiquattrore su ventiquattro pur di ventilare la possibilità di diventare famoso ed aprirsi la via in un mondo che viene considerato vincente e foriero di grandi opportunità; siamo un popolo di giocatori più o meno incalliti ed impenitenti che non rinuncia a tentare la fortuna, perché si sa, la fortuna non ci piove da sola senza che nemmeno si abbia a tentarla…
Tranquilli, siamo nella media mondiale, nell’era della globalizzazione anche la tv ed il suo linguaggio si sono globalizzati, riflettiamo i gusti degli altri paesi europei e soprattutto americani, là dove la cultura dello show-man, dell’apparire e del mettersi in mostra è da tempo magistralmente dominante e partecipata.
Come dice quel detto? “Qualunque cosa va bene, pur che se ne parli!”
Ebbene, nulla di nuovo sotto il sole; la televisione più seguita è quella che esprimerebbe il peggio di noi stessi, ma del resto non sarebbe la più seguita se non fosse televisione facile, usa e getta, di puro intrattenimento, di puro spettacolo.
Fortunatamente il più potente mezzo di comunicazione partecipata non è solo caccia all’odiens, ricerca dello scoop a qualunque costo, disponibilità a vendersi a qualunque condizione.
Contro le trasmissioni con maggiore pubblico e del resto del tutto legittime, io mi preoccuperei di più delle trasmissioni più qualificate che forse non fanno sfondamento ma sono quelle che indubbiamente tengono alto il livello di capacità formativa e di comunicazione/incontro, sempre senza volere fare alcuna distinzione tra emittenti pubbliche o private.
Nel panorama italiano vediamo allora quali potrebbero essere i primi dieci programmi in classifica che potrebbero riflettere questa natura, ossia l’intento di diffondere buone pratiche, di denunciare malcostumi più o meno partecipati, di trasmettere la cultura del fare bene per il bene comune:
al primo posto assoluto metterei Report, spettacolo di denuncia delle disfunzioni politiche ed amministrative e condotto dalla bravissima Milena Gabanelli; potrebbe seguire il programma di Ricerca persone smarrite intitolato appunto Chi l’ha visto? condotto da Donatella Raffai; potrebbero seguire tutti gli spettacoli di informazione formazione culturale, come per esempio L’infedele condotto da Gad Lerner, Ballarò condotto da Giovanni Floris ed Anno zero condotto da Michele Santoro; inserirei il quotidiano Ottoemezzo condotto da Lilli Gruber e Federico Guiglia; come trasmissione di contenuto religioso metterei la riflessione domenicale di interesse multiculturale (che di sicuro non farebbe male nemmeno ai laici) condotta da monsignor Gianfranco Ravasi, intitolata Le frontiere dello spirito; come incontro/spettacolo di vario contenuto potrei riferire quella di Fabio Fazio Che tempo che fa; come serie televisiva di intrattenimento settimanale ci potrebbero stare bene Mela Verde piuttosto che Pianeta Mare piuttosto che Linea Verde ; al decimo posto, dopo le super gettonate trasmissioni di scontro/confronto sociale già nominate, metterei in coda ed in sordina (ma non troppo) Le iene show condotto dal trio giovanil scanzonato Luca, Paolo ed Ilary Blasi; già all’undicesima postazione (fuori dalle prime dieci classificate) potrebbe starci il gioco più istruttivo e garbato del panorama televisivo ossia Il milionario condotto da Gerry Scotti.
Bene, anche in questo contesto, come si può vedere, non mancano i servizi e nemmeno i numeri, anche se, ripeto, davanti alla qualità i numeri passano in secondo piano; se un programma richiama un pubblico tutto sommato fedele e puntuale, per quanto non particolarmente numeroso, quel programma ha raggiunto, metamediaticamente parlando, il suo scopo; potremmo aggiungere delle buone serie televisive che trasmettono telefilm adatti alla visione del vasto pubblico, o altri programmi pomeridiani di carattere documentaristico/storico/educativo senz’altro utili ed istruttivi (Rai-educational sopra tutti) ma mandati in fasce orarie di minor tiraggio perchè rivolti ad un pubblico specifico, come altri programmi di approfondimento generale sulle maggiori questioni di interesse globale, ma credo che tra quelli sopra elencati già si possono annoverare varie occasioni di conoscenza e di sviluppo sociale.
Si potrebbe aggiungere la riflessione che il programma di interesse ossia di utilità deve essere trasmesso d’obbligo o meglio di necessità nella fascia oraria di maggiore accesso, ossia in prima serata, come infatti accade per tutte le trasmissioni fino a qui elencate.
Insomma, non mi sembra di potere concludere che la nostra GRANDE MAMMA TV faccia schifo o sia completamente tutta da buttare; del resto andare in televisione nel senso di accendere la lucetta dell’apparecchio, è come andare in internet, ci si può trovare un po’ di tutto, poi sta all’utente, al fruitore, saper scegliere, saper programmare il proprio tempo televisivo. Non male inoltre la sanissima abitudine di tenere la scatola magica spenta almeno (minimo) una sera la settimana, dedicandola ad appuntamenti di vita diretta. Se diventano anche più di una, eccellente: incontrare gli amici fa molto molto bene allo spirito.
Chiuderei nel passare i commenti al lettore.
Tu cosa guardi volentieri in tv? E cosa non vorresti affatto più vedere? Ciao.
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