“Cosa manca oggi ai manager?” Exit poll

Creato il 29 ottobre 2012 da Pandm

Cari tutti, dopo un paio di settimane di sondaggio vi riporto quanto è emerso dalla community di manager alumni ELIS. Sintetizzo i risultati del poll, e riporto anche alcuni commenti emersi da parte dei membri della community e le riflessioni condivise (in corsivo).

Alcuni mi hanno domandato se ci stessimo chiedendo cosa manca ai manager di oggi in termini di competenze/caratteristiche manageriali (es. budget, deleghe), oppure in termini di persone capaci di perseguire risultati importanti (ex. scopo, vision).

Credo che la domanda sia a monte: cosa manca ai manager di oggi per perseguire risultati importanti? È un problema di strumenti o di personalità?

Questo è il risultato del poll lanciato (cliccare sull’immagine per ingrandirla). La maggioranza, con più del 70%, ritiene che il vero gap sia nella visione sistemica e negli obiettivi (lo scopo) che permettono di decidere conseguentemente sulla base dell’interpretazione fatta della realtà nella sua interezza. Quindi aspetti più legati alla persona, alle persone: “Trovo molto spesso difficile che vengano individuati, a livello paese, a livello azienda, purtroppo anche a livello personale, degli obiettivi cui tendere… spesso la sensazione è di girare a vuoto”.

Interessante a questo proposito che nessuno abbia individuato nel tempo la carenza più importante: “la mancanza di tempo è solo un alibi. Un manager per diventare un buon manager deve lavorare molto più su se stesso che sul miglioramento delle capacità tecniche. Un team può supportarlo al meglio solamente se lui ha piena conoscenza di chi sono e cosa fanno le persone che da lui dipendono.”

Per altri invece il contesto abilitante è il primo passo perché il manager possa esprimersi e quindi lavorare serenamente su se stesso, sul suo team e sulle strategie e performance aziendali.

“Prima di tutto manca la possibilità di muoversi in un contesto che consenta di predisporre strategie di lungo periodo (budget). Bisogna vincere subito altrimenti si cambia allenatore. In secondo luogo le strategie aziendali tendono ad essere troppo globalizzate, specie nelle multinazionali, tanto da divenire impersonali. Il manager in tale contesto di fatto non ha delega ad innovare, o meglio, a contestualizzare e dunque è svuotato del suo ruolo principale (delega).”

In sintesi: lavorare su di sé (apprendere ad avere visione sistemica), avere un obiettivo chiaro (lo scopo), e metterlo a terra insieme ai propri collaboratori (delega ed execution). Il tutto in un contesto abilitante (budget).

Aspetto i vostri commenti, e intanto ringrazio soprattutto Giovanna, Gerardo, Rosario, Lorenzo, Luca, Filippo e Gianluca per il loro contributo!

Al prossimo poll!

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