A Venezia, si sa, non è facile trovare ristoranti di qualità, dove mangiare piatti genuini e tipici (come d’altra parte in tutte le città molto turistiche). Ma non è neanche impossibile. In rete si trovano numerosi elenchi (più o meno affidabili…) di buoni indirizzi.
In pochi però vi dicono cosa mangiare. Quali piatti cercare e chiedere. Quali sono le vere specialità veneziane.
Pertanto qui vogliamo fornirvi proprio questo tipo di suggerimento, per colmare questa lacuna.
L’elenco non è assolutamente esaustivo (sarebbe davvero troppo lungo), abbiamo invece cercato di scegliere quei piatti che non solo siano tipici ma anche non troppo difficili da trovare ;)
Buona caccia!
ANTIPASTI
– Alici marinate. Alici sempre e comunque. Fresche e marinate in aceto, olio, aglio, prezzemolo e sale grosso.
– Capesante gratinate. Capesante in pastella al forno.
– Fiori di zucca. Ripieni di ricotta.
– Folpetti. Lessi, fritti o in tocio, sempre di moscardini si tratta.
– Schie con polentina. Le “schie” sono piccoli gamberetti di laguna. La polenta in questione dovrebbe essere bianca, ma si accetta anche quella gialla.
– Sarde in saor. Il “saor” è un condimento a base di cipolla. Un tempo tutti i pesci potevano esser fatti in saor, oggi si trova quasi solo più la sarda.
– Fondi di carciofo. Una delizia assolutamente da provare.
PRIMI
– Bigoli in salsa. Grosso spaghetto su battuto di acciughe. Più che tipico.
– Pasta e fagioli. Piatto più da terraferma ma amatissimo anche a Venezia.
– Pasticcio di pesce. Non esiste una ricetta fissa. A creatività del cuoco.
– Risi e bisi. Piatto antichissimo. I “bisi” sono i piselli, i “risi” è il “riso”. Ricetta Ducale.
– Risotto con bosega. La bosega è un cefalo del Nord Adriatico.
– Risotto di radicchio. Radicchio rigorosamente trevigiano.
– Spaghetti con le canoce. Le canoce sono le cicale di mare.
– Pasta alla busara. Pasta al sugo di scampi.
– Nero di seppia. Seppie cotte nel loro inchiostro, servite con polenta esclusivamente bianca.
CARNE
– Castradina sciavona. Carne di montone in umido con le verze. A Novembre.
– Figà alla veneziana. Fegato e (sempre e ancora) cipolle.
– Filetto alle erbe con salsa di Cabernet. Il cabernet spopola in Veneto (e non solo).
– Polpette. Eterne. Già presenti in un ricettario veneziano del Medio Evo.
– Soppressa in tecia. Salume tipico veneto in padella (la “tecia”) con burro e cipolla.
PESCE
– Baccalà. Mantecato, alla vicentina, in umido, fritto… come più vi piace, ma sappiate che a Venezia il “baccalà” è in realtà lo “stoccafisso” (i veneziani provano un sottile piacere nel confondere le idee altrui…)
– Branzino o Orata ai ferri o al forno. Due pesci immancabili nei mercati veneziani.
– Calamari ripieni. Calamari ripieni di se stessi.
– Moeche fritte. Da Nobel. Le “moeche” sono i granchi pescati durante la muta (quindi senza carapace).
– Fritto misto. Si trova ovunque. Ma non tutti sanno farlo bene.
– Granseola alla veneziana. Delizioso crostaceo di dimensioni colossali ma dal gusto delicato.
– Capeonghe. Le cappelonghe (o canolicchi) le trovate in molte ricette. Nessuna vi deluderà.
DOLCI
– Tiramisù. Che ci crediate o no, il tiramisù è una specialità veneta. Assicuratevi che sia stato fatto in casa.
– Biscotti. Tre nomi su tutti: “zaleti” (vuol dire gialletti, perché fatti con la farina di mais), “buranei” (che in base alla forma possono essere: “bussolà” se tondi, o “essi” [al maschile] se a forma di S), e i “baicoli” (biscottini sottili e leggeri da intingere nel caffè o nello zabaione)
– Fritoe. Frittelle invernal-carnevalesche. Possono essere semplici o ripiene.
– Pinza. Si pronuncia “pincia” o “pinsa” ed era il piatto povero dei nostri nonni durante l’inverno. Torta di pane, più facile da trovare nelle panetterie che nei ristoranti.
Per tradurre i menu delle osterie, può tornare utile questo glossario gastronomico veneziano.
Se poi volete provare a farvi da voi questi (o altri) piatti tipici, potete partecipare al nostro corso di cucina veneziana.