Foto di Simona Sacri
Oggi torniamo a piè pari dentro la serie del Non Fare, che mi sta dando un sacco di soddisfazione anche perché adoro poter pubblicare post di gente che ne sa più di me su alcuni luoghi del mondo.Oggi è il turno di Simona, una blogger che apprezzo davvero tanto e che spero di conoscere di persona prima o poi. Simona è una grande esperta di USA e quindi oggi si vola oltre oceano per capire cosa non fare negli Stati Uniti.
In un web sempre piu’ affollato di consigli sul cosa fare e cosa visitare in giro per il mondo, la rubrica di Giovy “Cosa non fare a…” arriva come una rigenerante e stimolante “ventata d’aria fresca”.Per una volta ci si mette nei panni del paese che ci ospita, come nella migliore tradizione del turismo responsabile, e si cerca di individuare, in base all’esperienza diretta, gli atteggiamenti, le situazioni ed i comportamenti che, forse, sarebbe meglio “lasciare a casa".Gli Stati Uniti d’America, paese al quale sono molto legata e per il quale Giovy mi ha chiesto di stilare la mia personalissima lista delle cose “da non fare”, sono estremamente vasti e variegati. Parliamo di piu’ di 300 milioni di abitanti distribuiti su una superficie immensa con climi, etnie, tradizioni e fusi orari differenti. Un’unica grande nazione che riesce, nel bene e nel male, a contenere tutta questa diversità e a farne, il più delle volte, il suo punto di forza.Amati, odiati, criticati, oggetto di interminabili querellesullo stile di vita, sul cibo, sulla politica, ecc… restano di fatto uno dei luoghi piu’ “desiderati” al mondo!!Se state pensando ad un viaggio negli States, sia esso on the road, in giro per le grandi citta’ o nei parchi nazionali, nei bellissimi e freddissimi stati del nord o nel caldo ed accogliente south, nella sfavillante West Coast o nella storica East Coast, dalle Virgin Islans alle Hawaii, passando per i Grandi Laghi, per le Black e le White Mountains, forse sarebbe meglio. NON PARTIRE SENZA ASSICURAZIONE SANITARIA.Questa è una cosa che non mi stancherò mai di ripetere, a costo di diventare monotona.Gli USA, a differenza del nostro paese, non hanno alcun tipo di copertura sanitaria gratuita. Troppo spesso ho assisitito personalmente o sentito raccontare di situazioni in cui ci si è trovati (magari anche con bambini al seguito), senza assicurazione, ad aver bisogno di cure mediche ed allo stupore (e alle inutili lamentele) davanti alle notevoli spese da sostenere… calcolate che per un banale ricovero ospedaliero si fa presto ad entrare nell’ordine delle migliaia di euro!! NON “AGGIRARE” LE REGOLE.Negli USA le regole si rispettano, punto.Dalle norme d’ingresso nel paese, ai controlli, ai divieti, alle file in banca o ai biglietti dell’autobus, ai limiti di velocità, fino ad arrivare alla segnaletica stradale di una sperduta ed isolata strada di provincia. Il concetto base è la fiducia nell’osservanza della norma da parte del cittadino (o dell’ospite), supportata da una piu’ che forte certezza della penaIn parole povere non cercate di fare i furbetti perche’ se se ne accorgono son guai seri. NON FARE COMMENTI SUL PRESIDENTE IN CARICA O BATTUTE SULLA BANDIERA.Gli americani sono davvero uno strano popolo… possono liberamente criticare e manifestare contro il governo (del resto è il principio della democrazia sul quale si fonda il loro paese) ma guai, specie in presenza di forze dell’ordine, a lasciarsi andare, da ospite (o turista, come preferite), a battute pesanti o lamentele sul Presidente degli Stati Uniti o peggio ancora scherzare sull’eccessivo attaccamento alla Stars and Stripes, l’onnipresente bandiera a stelle e strisce.Non riesco a pensare ad un modo migliore per rovinarsi la permanenza in un posto, in questo senso gli americani sono molto permalosi e rischiano di diventare davvero scontrosi. NON DIMENTICARSI DI LASCIARE LA MANCIA.Non è una regola ma un’abitudine consolidata, radicata ormai nella cultura americana.Nei locali, nei ristoranti, ai facchini degli hotel, alle guide… in genere dal 10% al 20% del totale e /o in base al gradimento del servizio (non e’ quasi mai indicata nello scontrino, dove invece troverete già aggiunte le tasse, in base alla percentuale stabilita dallo stato in cui vi trovate). Cerchiamo di non alimentare il “mito” degli italiani all’estero, pretenziosi e poco inclini a riconoscere l’eventuale qualita’ di un servizio svolto. NON LAMENTARSI DEL CAFFE’ AMERICANO.Magari facendovi vedere con la faccia disgustata mentre provate a sorseggiarlo. Semplicemente non prendetelo!!E’ davvero “allungato” e di scarso sapore per il nostro palato ma a loro piace così e non è molto gentile farglielo notare ogni volta (cosa che ho riscontrato, purtroppo, in diverse occasioni). Senza contare che è sempre più facile “rimediare” un caffe’ espresso anche nelle zone degli USA meno turistiche. NON ORGANIZZARE UN VIAGGIO ON THE ROAD SENZA PRIMA AVER CALCOLATO BENE LE DISTANZE.Soprattutto se avete un tempo di permanenza gia stabilito (arrivo/partenza).Le distanze sono enormi, negli itinerari più classici, dalla Route 66 alla Great River Road, si arrivano a percorrerre anche piu’ di 400 km al giorno, calcolate sempre a tavolino i percorsi (specie se lo fate per la prima volta) ed un tempo minimo (se state un po' larghi è meglio) per i luoghi in cui fermarsi, quelli previsti e quelli particolari in cui si capita per caso. NON CHIUDERE A CHIAVE LE VALIGIE (SPECIE SE NON HANNO LA NUOVA CHIUSURA PER I CONTROLLI AEROPORTUALI) NEI VOLI INTERNI.Le autorità locali, in seguito agli attentati dell’11 settembre, in presenza di un qualsiasi dubbio, si riservano il diritto di aprirle sempre e comunque, anche in vostra assenza (come specificato sui siti delle compagnie aeree in questione).