Cosa non hanno in comune

Creato il 07 febbraio 2011 da Fabio1983
Non è che abbia capito granché il senso dell’intervento a quattro mani (due o quattro fa lo stesso) di Adriano Celentano e Beppe Grillo sul Corriere della Sera. Davvero: dove vogliono andare a parare? Che la sinistra, paradossalmente, è da sempre il migliore alleato di Berlusconi? Niente di nuovo. Che molti politici sono corrotti e corruttibili? Ma va’! Sui risultati ottenuti dal Movimento 5 Stelle di Bologna, non sapendone così tanto, lascio ad altri le dovute osservazioni. E la chiosa a conclusione del pezzo: “Chi non ruba è un Cretino”. Checco Zalone e Cetto La Qualunque, siete dei pidelli alle prime armi! Di ben altro spessore, invece, è l’intervista di AgoraVox a Julian Assange. Personalmente ho ritenuto i cables divulgati finora da WikiLeaks meno dirimenti di quanto ci si potesse aspettare. Tanto rumore per poco, insomma. Intanto Assange, in questa prima parte di intervista, ha però annunciato nuove scottanti rivelazioni riguardanti l’Italia: vedremo. Ma una cosa è certa: al di là del terremoto che WikiLeaks riuscirà a provocare, ad Assange va dato il merito di avere riesumato una pratica giornalistica di tradizione statunitense sopita da tempo immemore. Quella dei muckrakers (“rastrellatori di letame”), come furono ribattezzati spregiativamente da Theodore Roosvelt gli autori di articoli taglienti, dediti alla ricerca della verità e dei soprusi ai danni della nazione. Assange è un muckraker 2.0, può piacere o no, ma almeno non propina le solite quattro scemenze. O è reato anche solo pensarlo?
(quello in foto è Lincoln Steffens, un famoso “muckraker”).

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