Su Tempeste e approdi, sorprendente libro di Maria Cristina Mannocchi, edito da Ensemble, ho ritrovato la storia di Simonide, il poeta lirico di cui forse alcuni di noi - temo anche il sottoscritto - al liceo studiarono l'encomio sui morti delle Termopili.
E dunque pare che durante un naufragio tutti i passeggeri della nave che colava a picco si preoccuparono di mettere in salvo i loro averi, quanti più possibile. Solo Simonide, benché a bordo avesse diverse ricchezze, non si portò dietro niente.
Gli altri passeggeri, appesantiti, finirono per annegare. Chi faticosamente riuscì a raggiungere la riva venne assalito e derubato dai predoni.
Simonide nuotò leggero e a terra incontrò un uomo che conosceva i suoi versi e che lo ospitò. Un favola gli mette in bocca queste parole:
Ve lo dissi che avevo con me ogni mia ricchezza; i beni che voi invece vi siete affannati ad arraffare sono andati a fondo!
E voi, cosa vi portereste?