Con 253 voti favorevoli, 93 contrari e 5 astenuti il disegno di legge delega di riforma della pubblica amministrazione è passato alla Camera e dovrà adesso tornare in Senato per l'approvazione definitiva, che il governo conta comunque di ottenere prima della pausa estiva. Ecco alcuni tra i punti principali della riforma.
- Entro 18 mesi si dovrà adottare un nuovo testo unico sul pubblico impiego. Il governo dovrà legiferare introducendo norme in tema di responsabilità dei dipendenti pubblici. Sempre in tema di pubblico impiego è stata introdotta, nell’ultimo passaggio alla camera, una modesta staffetta generazionale che prevede la possibilità di lavorare part-time per chi è vicino alla pensione, dalle risorse che si renderanno disponibili, scatteranno nuove assunzioni.
- I dirigenti potranno rimanere in carica per 4anni (con l'aggiunta di 2anni se necessario) ma poi dovranno “ruotare” cambiando incarico, saranno inoltre licenziabili se valutati negativamente. Cancellata la figura del segretario comunale.
- Arriva la Carta della cittadinanza digitale, il Governo dovrà definire il livello minimo di qualità dei servizi online delle pubbliche amministrazioni e ci sarà un dirigente ad hoc scelto tra le dotazioni organiche esistenti a guidarne l’attuazione.
- Razionalizzazione degli uffici periferici e riduzione delle Prefetture, anche i ministeri dovranno prevedere a una riorganizzazione delle strutture interne. Cessa di esistere il Corpo forestale dello Stato.
- Riduzione del numero delle società partecipate e prevista la possibilità di commissariamento nel caso in cui presentino i conti in rosso. Previsto anche il taglio delle Camere di commercio da 105 a 60 sulla base della soglia dimensionale minima di 75mila imprese iscritte o annotate nel Registro delle imprese.
Alessia Gervasi