I giapponesi sul trenino di Montmartre.
Una coppia di turisti addormentata mano nella mano su una panca della basilica del Sacro Cuore.
I selfie dei turisti. Dappertutto. Tutti, proprio tutti: anche le donne col burqua.
La cucina marocchina.
Il sorriso sghembo di un vecchio parigino che ha impedito mi scippassero sulla metro.
Il freddo della cima della Tour Eiffel.
La pioggia, ancora.
I corvi alle Tuileries grandi come il mio Jack Russell.
La scomparsa progressiva delle boulangerie. L'invasione dei negozi di souvenir.
Uomini in giacca e cravatta andare sullo skate per fare prima. E cadere.
Giapponesi vestite da sailor moon sedersi accanto a me ad aspettare la RER per Versailles e poi scappare appena s'è accorta del mio raffreddore.
Parigini col raffreddore. E cazzo.
I formaggi di capra francesi che puzzano di piedi.
Canticchiare "Grande festa alla corte di Francia..." davanti ai cancelli di Versailles.
I giardini di Versailles, dove vedere uscire una dama con l'ombrellino da dietro una siepe ti sembra normale.
La bellezza di star seduti su una seggiolina color salvia dentro i giardini del Lussemburgo guardando i ragazzini crescere.
Ma anche noi, che siamo cresciuti dall'ultima volta.
La mancanza fisica dell'odore della pelle di mia figlia .
La gioia del ritorno.
A bientôt...