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Cosa sarebbe successo se x-factor fosse stato scritto da chris claremont?

Creato il 27 marzo 2012 da Comixfactory

COSA SAREBBE SUCCESSO SE X-FACTOR FOSSE STATO SCRITTO DA CHRIS CLAREMONT?

X-factor che non è mai stato...


Chris Claremont è stato, per oltre un quindicennio, uno degli scrittori più influenti della Marvel. Un autore capace, con le sue storie, non solo di proiettare i mutanti della casa delle idee in vetta alla classifica di vendite - posizione mantenuta saldamente per più di dieci anni - ma anche di dettare il ritmo dell'evoluzione di tutto il sempre più nutrito sottobosco mutante e di parte dell'universo Marvel.
Che piaccia o meno lo stile di scrittura dell'autore di origine britannica (molto spesso accusato di essere troppo verboso e prolisso, un "difetto" invero emerso a mio parere soprattutto nei tempi più recenti quando, di ritorno sugli X-Men e più in generale sulle serie mutanti  ha mostrato il limite di non riuscire ad adattarsi alle nuove esigenze narrative richieste da un più moderno linguaggio assunto dalla narrazione sequenziale e, soprattutto, dai lettori) non è possibile negare l'importanza di questo autore, cruciale per la casa delle idee negli anni '80 e '90 almeno quanto lo furono nei decenni precedenti Lee, Kirby, Thomas e alcuni altri.
Ora che Claremont sembra essersi (temporaneamente?) ritirato dal mondo del fumetto, comincia ad essergli riconosciuta la statura di protagonista e, da più parti negli USA, cominciano a fioccare riconoscimenti. Non molto tempo fa, ad esempio, vi raccontai come il progetto di finanziare un documentario su di lui, progetto lanciato su Kickstarter, raccolse in poco meno di sette giorni più della cifra necessaria. L'ultimo riconoscimento giunto in ordine temporale è arrivato nel corso di questo week-end presso la Columbia University. La prestigiosa università, nell'ambito di un progetto nel quale acquisisce informazioni, manoscritti e opere di scrittori e sceneggiatori per archiviarle e tramandarle ai posteri, ha acquisito una enorme mole di testimonianze della carriera dello scrittore, un memorabilia  che comprende abbozzi di storie brevi, opere teatrali, romanzi e fumetti, studi dei personaggi, quaderni pieni di idee e tutto ciò che è in grado (e meritevole) di preservare e conservare ai posteri.

COSA SAREBBE SUCCESSO SE X-FACTOR FOSSE STATO SCRITTO DA CHRIS CLAREMONT?

Chris Claremont


La donazione degli Archivi di Claremont alla Columbia è avvenuta al termine di un convegno ospitato questo fine settimana nell'università statunitense, convegno incentrato sul rapporto tra New York e i super eroi. Naturalmente, nel corso della manifestazione, Claremont ha avuto modo di raccontare alcuni aneddoti sul suo passato di scrittore degli X-Men.

COSA SAREBBE SUCCESSO SE X-FACTOR FOSSE STATO SCRITTO DA CHRIS CLAREMONT?

Uncanny X-Men #279

X-Chris ha rivelato, ad esempio, che lui aveva già pianificato le trame che avrebbero dovuto dipanarsi dal numero 300 al 350 (il suo ultimo numero su Uncanny X-Men fu il 279), cinquanta numeri durante i quali sarebbe morto il Professor X e il suo posto sarebbe stato assunto da Magneto, Ciclope avrebbe - forse definitivamente - lasciato gli X-Men, diventandone un membro di riserva.
Ma l'aneddoto più interessante è quello inerente il lancio di X-Factor. Claremont racconta che un venerdì sera del 1985 lui si incontrò con Ann Nocenti (all'epoca editor degli X-Men) per parlare di lavoro e pianificare i futuri avvenimenti. Al termine della riunione la Nocenti rivelò a Claremont la notizia che era in lavorazione una nuova serie che sarebbe stata incentrata sulla riunione degli X-Men originali, compresa una rediviva Jean Grey (morta al termine della mitica Saga di Fenice Nera).
Claremont fu colto da un misto di rabbia e stupore. La morte di Jean Grey al termine della saga di Fenice nera gli era stata, infatti, imposta da Jim Shooter. L'editor in chief della Marvel, inoltre, si era impegnato a far rimanere morta l'eroina. Claremont provò subito a telefonare a Shooter per chiedere spiegazioni, ma era ormai tardi e nel fine settimana gli uffici della Marvel sarebbero rimasti chiusi. L'autore allora non si perse d'animo, tornò a casa e scrisse una storia alternativa per la nuova serie mutante.

bizarre adventures super 27 200x276 Alternative X Factor: Chris Claremont Reveals What Might Have Been

Copertina di Bizzarre Adventures 27

Il ruolo che avrebbe dovuto essere di Jean Grey in X-Factor, secondo la versione alternativa concepita da Claremont, sarebbe stato di Sara Grey, sorella della più nota Fenice. Sara aveva fatto la sua prima apparizione sulle pagine del numero 27 della collana antologica Bizarre Adventures (pubblicato nel 1981). In quella storia Jean e Sara erano state rapite dall'atlantideo Attuma, il quale aveva provveduto ad alterare le loro fisiologie per poter sopravvivere sul fondo dell'oceano.
Fenice, naturalmente, riuscì a fuggire e, grazie al suo potere cosmico, trasformò nuovamente la sorella in un normale essere umano. Nella storia che Claremont propose a Shooter, questo gesto aveva attivato il gene mutante latente nell'organismo di Sara, il cui potere era quello di attivare a suo volta il gene mutante latente, facendogli manifestare i poteri, ogni qual volta si trovasse in prossimità di un potenziale mutante. Un potere, dunque, molto prezioso per X-Factor il cui scopo era quello di rintracciare e prendere sotto custodia, fingendo di arrestarli, i nuovi mutanti. Inoltre, essendo single, Sara sarebbe potuta essere al centro di interessanti dinamiche sentimentali con gli altri membri della compagine mutante.
Jim Shooter, ricorda Claremont, apprezzò l'idea ma alla fine non se ne fece nulla. A partire dal numero 6 X-Factor fu affidata nelle mani di Luise Simonson, amica di Claremont, e i due pianificarono insieme il primo crossover della storia mutante, il massacro Mutante; un evento che, a detta di Claremont, fu influenzato da Alan Moore.
fonte: the Beat






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