Da qualche tempo tutte le giornate iniziano con lei che mi racconta i suoi sogni e mi chiede dei miei. Io, che sono una che i sogni non se li ricorda proprio mai, mi rendo conto di darle poca soddisfazione in questo gioco bellissimo che è un po’ come mettersi nella testa, e nel cuore, dell’altra.
È successo quasi da un momento all’altra: un giorno era quella che metteva insieme parole confuse per spiegare cosa avesse sognato e il giorno dopo mi sono ritrovata per casa una bambina che raccontava i suoi sogni nei minimi particolari.
Secondo Freud ”i sogni infantili sono molto chiari, brevi e coerenti”. In pratica i bambini sognano qualcosa che desiderano o vicende realmente accadute durante il giorno. È solo dopo i sei anni, nel periodo in cui comincia quella che viene chiamata terza infanzia, che i bambini iniziano a fare sogni simbolici, come quelli degli adulti, ovvero sogni che nascondono dei messaggi inconsci.
Ascoltare i propri bambini diventa ancora più importante in questa fase e provare a interpretare i loro sogni permette di capire un po’ più a fondo i loro desideri e le loro paure.
Ma a che età iniziamo a sognare?
Recenti studi hanno dimostrato che i sogni iniziano fin dal grembo materno quando il piccolo comincia a percepire una serie di stimoli che vengono dall’esterno. Una cosa pazzesca, a pensarci bene.
Gli stimoli tattili, olfattivi e sonori che percepiscono i neonati sono proprio “il materiale” a partire dal quale “costruiscono” il loro sogni.
Seppur non sia possibile conoscere il contenuto dei sogni dei neonati, dall’osservazione del loro sonno possiamo intuirne lo stato d’animo. Nonostante sia passato del tempo ho ancora stampati in mente i primi sorrisini che faceva lei durante il sonno. Improvvisi e meravigliosi, in grado davvero di scaldare il cuore. Ricordo bene anche i sussulti improvvisi, le smorfie buffe e i pianti disperati con gli occhi ancora chiusi. Passavo molto tempo a guardarla dormire. Era il mio primo modo di “ascoltare” i suoi sogni, in un certo senso.
Crescendo, intorno ai tre anni d’età, i piccoli diventano in grado di raccontare i loro sogni. I primi tempi ascoltarli è davvero molto divertente.
Anche in questa prima fase, in cui i racconti saranno confusi e tenerissimi, è molto importante ascoltare i sogni dei nostri bambini. Prendere coscienza delle dinamiche dei sogni, sia belli che brutti, è un passo importante per i bambini e raccontandoli acquistano sicurezza.
Che si tratti di ascoltare i sogni dalla loro voce, per quanto le parole all’inizio siano piuttosto confuse, o di farlo osservandoli dormire, il tema dei sogni è molto importante sia per i genitori che per i bambini. Mamma e papà imparano infatti a conoscere e capire meglio i loro piccoli, mentre i bambini imparano ad acquistare sicurezza e non aver paura di sognare (possibilmente a occhi chiusi ma anche a occhi aperti!).
Qual è il sogno più buffo che vi ha raccontato vostro figlio? Io ricordo un racconto confuso di una caccia al pulcino, ovviamente il giorno dopo una gita in fattoria!