Ancora un altro episodio di criminalità si è verificato nella notte a Canicattini, in pieno centro.
Incuranti del fatto che a pochi passi ci fosse della gente, alcuni malviventi hanno tentato una rapina in un locale in pieno centro, aggredendo il proprietario, il tutto mentre nei locali vicini vi fosse ancora movimento.
Questo è l’ennesimo episodio di criminalità e violenza che sta minando alla base il senso di sicurezza dei cittadini canicattinesi, che ormai (e giustamente) non si sentono più al sicuro nella propria cittadina.
Va riconosciuto che l’Amministrazione sta provando a dare delle risposte, nei limiti dei propri poteri. E questo impegno va apprezzato. Come va apprezzato l’impegno delle forze dell’ordine locali, che si sono messe a disposizione della cittadinanza con turni extra, e difatti stanotte sono arrivati immediatamente dopo l’episodio.
Ma questo, evidentemente, non basta e non si può contare soltanto sul loro (pur meritorio) impegno.
Il concatenarsi di così tanti eventi criminosi, tutti a breve distanza l’uno dall’altro, fa venire il sospetto che dietro ci sia una strategia ed un disegno criminoso, che sta destabilizzando l’armonia della nostra città.
Allora serve un aiuto reale dall’esterno, serve che le istituzioni più in alto diano un segno concreto, serve che alle parole del Prefetto seguano i fatti e che arrivi a Canicattini personale esperto, che sia in grado di capire cosa sta succedendo realmente e che sappia muoversi per porvi rimedio.
Prima che sia troppo tardi, che qualcuno perda la testa e che faccia finire Canicattini nelle pagine nazionali di cronaca.
E’ arrivato il momento di organizzarsi, di fare sentire la propria voce ai “piani alti”, di non delegare in bianco l’Amministrazione ma supportarla a gran voce nelle richieste di aiuto.
E’ importante che ognuno di noi scriva al Prefetto, al Presidente della Regione e pure al Presidente del Consiglio, per pretendere che i soldi pagati in tasse tornino indietro sotto forma di servizi, in questo caso per assicurare che la nostra tranquillità non vada definitivamente perduta.
Il momento è grave e bisogna essere uniti e fare fronte compatto.
Mi auguro di cuore che i nostri amministratori chiamino a raccolta la cittadinanza, magari in un Consiglio Comunale aperto, per trovare tutti insieme il modo per farsi sentire e per ottenere quell’aiuto di cui abbiamo bisogno.
Ora più che mai, è tempo di resistere, resistere, resistere.
Andrea Uccello
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