Lo Stato Islamico ha represso una rivolta popolare a Sirte ed è tornato ad attaccare Derna: e potrebbe diventare presto una delle milizie più forti di tutto il paese
Un uomo nella sua casa danneggiata da alcuni bombardamenti a Sirte , Libia. (AP Photo/Manu Brabo)
Questa settimana decine di persone sono state uccise a Sirte, città costiera della Libia, in una serie di scontri tra le milizie dell’ISIS (o Stato Islamico) e alcuni gruppi religiosi locali e milizie tribali. Gli scontri sono cominciati lunedì, quando l’ISIS ha ucciso un religioso estremista originario di Sirte che si era rifiutato di giurare fedeltà al gruppo. Per rappresaglia, i seguaci del religioso hanno attaccato le milizie dell’ISIS seguiti nei giorni successivi da molti abitanti della città. Secondo BBC, almeno 25 persone sono state uccise e la rivolta è stata fermata. Secondo i giornali libici i morti sono almeno 150. Il governo di Tobruk ha chiesto pubblicamente agli altri stati arabi di intervenire bombardando Sirte.
La sconfitta dei rivoltosi di Sirte sembra mostrare come l’ISIS sia riuscito a consolidare il suo controllo su almeno una delle città della Libia, un paese attualmente nel caos dove due governi rivali si contendono le risorse petrolifere nazionali e dove le milizie armate sono oramai fuori controllo (si ritiene che una di queste milizie indipendenti sia dietro al rapimento di quattro tecnici italiani avvenuto lo scorso luglio). L’ISIS è solo uno dei molti gruppi indipendenti che agiscono in Libia, ma potrebbe diventare presto tra i più forti. L’ISIS è arrivato a Sirte lo scorso febbraio dopo aver occupato alcune stazioni radio locali. Per circa quattro mesi Sirte è stata divisa tra i miliziani dell’ISIS e una milizia fedele al governo di Tripoli, quello guidato dalla coalizione “Alba della Libia”, che controlla la parte occidentale del paese: tra le due parti vigeva una tregua precaria interrotta da sporadici incidenti.
A metà dello scorso giugno gli uomini della milizia fedele al governo di Tripoli si sono stati ritirati da Sirte e l’ISIS ha potuto occupare completamente la città. Da Sirte gli uomini dell’ISIS sono poi riusciti a estendere il loro controllo su altri paesi vicino alla città e oggi “governano” un fascia di costa lunga quasi cento chilometri. Questa settimana l’ISIS è anche riuscito a compiere alcune azioni a Derna, città diverse centinaia di chilometri a est di Sirte. Domenica scorsa un autobomba è esplosa a Derna, uccidendo almeno una decina di persone. Derna è stata la prima città dove l’ISIS è riuscita a stabilire una minima presenza. Qui, nell’ottobre 2014, un gruppo di combattenti libici appena tornati dalla Siria dichiarò la sua fedeltà al leader dello Stato Islamico Abu Bakr al Baghdadi, sancendo la nascita dell’ISIS libico.
Il controllo dell’ISIS su Derna non è mai stato assoluto e lo scorso giugno una coalizione di milizie considerate vicino ad al Qaida è riuscita ad espellere l’ISIS dagli edifici pubblici che controllava, costringendo i miliziani a ritirarsi nella clandestinità. Nei mesi successivi l’ISIS ha subito gli attacchi aerei dell’aviazione egiziana e di quella fedele al governo orientale libico di Tobruk, ma è riuscito comunque consolidare la sua presenza a Sirte e a continuare a minacciare Derna con autobombe e altri attacchi terroristici. Attualmente sono in corso colloqui di pace tra i governi di Tripoli e Tobruk che dovrebbero portare nelle prossime settimane a un governo di unità nazionale. La speranza di molti osservatori e analisti è che con un nuovo governo gli sforzi della autorità libiche possano concentrarsi contro l’ISIS e le altre milizie indipendenti.
Fonte: Il Post