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Cosa sta succedendo nel Nord-Africa? - La dichiarazione dell’Assemblea dei movimenti sociali maghrebini

Creato il 09 marzo 2011 da Asinistra
il documento che segue è stato redatto durante il forum sociale mondiale che si è tenuto il mese scorso a Dakar. Nelle conclusioni del documento si fa riferimento a Egitto e Tunisia, senza menzionare ovviamente la Libia, in quanto non era ancora coinvolta nei venti di cambiamento. Ovviamente le cose in questo mese si sono evolute e stanno tuttora evolvendo. Credo che pur rimarcando negli avvenimenti libici una sostanziale differenza con quanto successo in Tunisia e Marocco, questo documento è un elemento di utile confronto sulla realtà dei paesi nord-africani che si affacciano sul mediterraneo
LorisCosa sta succedendo nel Nord-Africa? - La dichiarazione dell’Assemblea dei movimenti sociali maghrebiniLa dichiarazione dell’Assemblea dei movimenti sociali maghrebini
Dichiarazione dell’Assemblea dei movimenti sociali maghrebini al Forum Social Mondial Dakar 2011Noi movimenti sociali del Maghreb, riuniti a Dakar in occasione del Forum sociale mondiale 2011, riaffemiamo la scelta strategica di costruire uno spazio maghrebino di lotte e mobilitazioni sociali per costruire un Maghreb dei popoli democratici, aperto sul Machrek e pienamente radicato in Africa.

Cosa sta succedendo nel Nord-Africa? - La dichiarazione dell’Assemblea dei movimenti sociali maghrebini

Tunisia

Le rivolte popolari in Tunisia e Egitto confermano le nostre scelte e le nostre esigenze di democrazia e di giustizia sociale, consolidano le nostre lotte per la democrazia e contro le scelte neo liberali che aggravano l’ingiustizia sociale, le diseguaglianze, la repressione dei movimenti di rivendicazioni sociali e politicheRiaffermando il nostro pieno sostegno e la nostra solidarietà all’insieme delle lotte dei popoli del Maghreb e del Machrek che si sollevano contro le dittature e i poteri autoritari per la democrazia, la libertà, la dignità e la giustizia sociale, siamo coscienti delle sfide che pone la costruzione democratico cosi come la difficile gestione della transizione verso la democrazia.I movimenti sociali seguitano a riaffermare il loro sostegno totale e continuo alla lotta del popolo palestinese contro lo Stato sionista e coloniale e per il loro diritto ad uno Stato indipendente. Denunciano le ingerenze e gli interventi militari dell’imperialismo americano e la doppiezza se non il complice silenzio degli Stati europei e di alcuni stati arabi, in relazione ai crimini dello stato di Israele.Ricordiamo che il Forum Sociale Maghrebino è uno spazio regolato dalla Carta di Porto Alegre e dalla Carta del Maghreb dei popoli, e dunque:

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Egitto

- è uno spazio autonomo e indipendente dagli Stati e dai partiti politici- è uno spazio per dibattere e non per battersi, uno spazio che rispetta i diritti dell’uomo, la diversità delle idee e delle posizioni, e che difende e stimola la libera espressione di tutte le questioni che ostacolano la costruzione di un Maghreb dei Popoli- è uno spazio di convergenza e di articolazione di lotte comuni, di solidarietà e messa in rete dei movimenti sociali per la costruzione del Maghreb- è uno spazio che si propone di superare le divisioni scioviniste e che opera per facilitare l’emergere di una nuova cultura, una nuova identità che si riconosce nella sua diversità e nella sua ricchezza, nuove forme di organizzazione per un altro Maghreb, un Maghreb che i governi attuali non hanno potuto realizzare malgrado le aspirazioni popolari verso l’unità.- È uno spazio di inclusione e non esclusione di tutti i popoli della regione, di tutti i movimenti sociali che si riconoscono nella carta di Porto Alegre e che si ergono, ognuno nel proprio campo, contro il neoliberalismo, per l’uguaglianza e la dignità delle donne, per la democrazia e la giustizia sociale, contro le guerre e il razzismo, contro la repressione e per il rispetto dei diritti universali dell’uomo e per la protezione della natura e del nostro ambiente contro gli inquinatori e i predatori.L’assemblea dei movimenti sociali del Maghreb si impegna a :- incentivare, rafforzare e ampliare le convergenze delle lotte dei movimenti sociali della regione del Maghreb e del Machrek, sviluppando le articolazioni e le convergenze con i movimenti sociali dell’Africa subsahariana attorno a tematiche che sono state oggetto di dibattito, di campagne e di messa in rete, e particolarmente le azioni e i fori tematici avviati e realizzati nel 2010, anno di mobilitazione verso Dakar.- A coinvolgere nuovi spazi oltre il Marocco, che è stato uno dei pochi paesi della regione a permettere la tenuta dei fori sociali; i cambiamenti in Tunisia e Egitto offrono un’opportunità di ampliamento geografico degli spazi di libertà.- A dare maggiore radicamento alla mobilitazione sociale e alla cultura che si diffondono all’interno dei fori sociali per un altro mondo.- A approfondire la riflessione, alla luce delle rivoluzioni tunisine e egiziane, per formulare delle alternative per un altro Maghreb, un altro Machrek, un’altra Africa e un altro mondo.Partendo da ciò, i movimenti sociali del Maghreb decidono, per i due anni che ci separano dal prossimo Forum Sociale Mondiale:di sostenere attivamente il rilancio della dinamica per la costruzione del Forum Sociale Tunisinodi contribuire alla mobilitazione e alla messa in opera di una commissione internazionale, formata dai movimenti del FSM per andare a incontrare i nostri compagni tunisini come forma di solidarietà e di sostegno al processo democratico in Tunisia e che sarà anche un momento di riflessione sulle lezioni della rivoluzione tunisina e egizianadi tenere il secondo forum sociale del Maghreb in Tunisiadi organizzare un forum sociale tematico su “Relazioni dei Movimenti sociali e politici e sfide della costruzione democratica in Maghreb e Machrek”di organizzare un forum internazionale su “Movimenti sociali e Islam politico”di rafforzare e allargare il processo intrapreso per l’articolazione e costruzione di un forum sociale Maghreb -Machrek appoggiandoci sugli spazi di libertà da consolidare sia in Egitto che io Yemen, in Giordania, in Libano e in Iraq, e contribuire alla riuscita della campagna di sostegno al movimento sociale irakeno prevista in ottobre 2011 a Irbildi proseguire il processo intrapreso dal 1° forum sociale Maghreb organizzando un incontro regionale sulla risoluzione dei conflitti e l’unità maghrebina e consolidare le acquisizioni intorno all’Appello per la pace nel Sahara Occidentale (IPSO), lontano da logiche di Stati e gruppi armatidi aprire un dibattito e lanciare delle campagne per la decolonizzazione delle zone marocchine, Ceuta e Melilla, ancora sotto occupazione spagnolaDi rafforzare la dinamica delle donne nelle loro lotte per la dignità e l’eguaglianza e contro tutte le violenze che sono commesse nei loro confronti, e di sostenere le articolazioni e le convergenze con la Marcia Mondiale delle donne, nel rispetto della diversità delle posizioni, nella ricerca del consenso sui punti di divergenza, in conformità con i valori universali dei diritti umani e al di là di ogni considerazione ideologia o di parteDi organizzare, temendo presente l’emergere di nuovi mezzi di informazione e di comunicazione e del ruolo che giocano, un forum tematico su “Media alternativi e il diritto d’accesso all’informazione”Di continuare a rafforzare gli avvicinamenti e la solidarietà intersindacale maghrebinaDi consolidare le acquisizioni emerse dall’incontro africano tenutosi a Casablanca sulla cultura come diritto e non solo come elemento di animazione dei Fori Sociali, rinnovando il nostro totale sostegno ai movimenti sociali amazigh che lottano per i diritti linguistici e culturaliD’altra parte, l’Assemblea dei movimenti sociali si pone come obiettivi, nel corso dei prossimi due anni, di lavorare alla messa in rete dei movimenti sociali lanciando alcune campagne:campagna per l’apertura delle frontiere e il diritto alla libera circolazione dei beni e delle persone nello spazio maghrebino come una tappa per la costruzione del Maghrebcampagna contro la militarizzazione della regione e per il blocco della corsa agli armamenti, e contro ogni velleità d’egemonia nella regione utilizzando gli investimenti in armi, per rilanciare uno sviluppo a sostegno delle fasce diseredate e il consolidamento dei valori della pace e della sicurezza dei cittadini e delle cittadine della regionecampagne sulla lotta contro la corruzione e lo sperpero dei beni pubblici e contro l’impunitàcampagne sui diritti dei migranti, sia i migranti maghrebini in Europa, sia i migranti subsahariani nel Maghreb che, nel giro di alcuni anni, è divenuto terra d’accoglienza e non solo luogo di transito, e consolidamento della solidarietà con le organizzazioni del Nord sia sulla migrazione che su un approccio critico verso gli accordi di libero scambio tra l’Unione Europea e il Maghreb.Consolidamento delle articolazioni e dell’implicazione dei movimenti sociali maghrebini con i movimenti sociali dell’Africa sub-sahariana per un altro Maghreb, un’altra Africa, un altro mondo e lavoro per un maggiore coinvolgimento del Maghreb all’interno del Consiglio del Forum Sociale Africano.L’Assemblea dei movimenti sociali maghrebini è convinta che la crisi sistemica del capitalismo e del neoliberalismo aggrava la crisi alimentare, le differenze sociali, la distruzione dell’ambiente, la repressione, l’ìndebitamento dei paesi, l’intervento a oltranza delle istanze finanziarie internazionali, ma la crisi offre, come mostra la Tunisia, l’Egitto e le sollevazioni nel Maghreb e in Medio Oriente, alcune opportunità per la convergenza delle lotte per la democrazia, la dignità e la giustizia sociale.
Dakar, 11 febbraio 2011
fonte - Liberazione


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