Cosa succede in Giappone, in Grecia e in Portogallo?

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In Grecia è stato approvata la manovra da 13,5 miliardi che ha scatenato tante proteste e agitazioni in piazza. Ora il governo greco può attendere lo sblocco di aiuti promessi dalla “troika” europea. Molti greci pèerò ritengono tutto ciò una sconfitta perchè li impoverirà ancora di più e qualcuno addirittura afferma che la Grecia non è stata così “povera” dai tempi del dopoguerra.

I greci denunciano un vero e proprio “macello sociale”, una “catastrofe”, un “disastro”, un “colpo di mannaia”. Con l’ultima manovra Samaras spera di aver scongiurato definitivamente le paure di un’eventuale uscita della Grecia dall’eurozona e di essersi assicurato gli oltre 31 miliardi di euro promessi dall’Europa.

Intanto a Lisbona arriva la Merkel e come già successo in Grecia si “scopre” che non è affatto “benvenuta”. Come già accaduto ad Atene, anche a Lisbona sono previste manifestazioni di protesta contro il cancelliere tedesco simbolo dell’austerity e dei tagli alla spesa.

La Merkel ha espresso giudizi positivi sul mantenimento degli impegni presi da parte del Portogallo, evidenziando che non ha bisogno di un nuovo pacchetto di aiuti.

Però i portoghesi vedono la troika, la Merkel e l’Europa come qualcosa di “estraneo” che li vuole governare ed “opprimere” dall’alto.

Frattanto giungono notizie dal Giappone che nel trimestre luglio-settembre il Pil ha ceduto lo 0,9% rispetto ai tre mesi precedenti. Il calo del pil del Giappone annuncia una futura e probabile recessione per la terza economia mondiale. Quindi anche il Giappone “rallenta” insieme a Cina e USA.

La crisi economica mondiale sembra che durerà ancora per un bel po e intanto le manovre attuate per risolvere la crisi dell’euro, conseguenza della crisi economica, stanno riducendo alla povertà e alla miseria intere popolazioni in Grecia e in Portogallo come anche in Spagna e in Italia.