Cosa vedere a Catania in un week end

Tra le città presenti in Sicilia, Catania è sicuramente una di quelle da non perdere in quanto è una delle città siciliane più ricche di storia, non a caso il suo centro storico è stato nominato “Patrimonio dell’Umanità” dall’UNESCO.

Visitare dunque questa bellissima e ricchissima città richiede ben più di un week end, ma se non abbiamo tale possibilità, vediamo cosa possiamo visitare in un paio di giorni.
Per risparmiare tempo il consiglio è di prendere l’hotel a Catania direttamente nel centro storico in modo da partire avvantaggiati in quanto a posizione.
Il primo luogo da visitare a Catania è piazza Duomo nella quale non solo possiamo ammirare la cattedrale della città ma anche il simbolo di quest’ultima ovvero l’elefante rappresentato nella statua del “Liottru”.
Ai due lati di Piazza Duomo possiamo anche ammirare il palazzo degli Elefanti e quello dei Chierici.
Dopo aver visitato il Duomo possiamo accedere all’omonimo museo e ad un sito archeologico “le terme di Achille”.
Spostandosi da Piazza Duomo si arriva a Piazza S. Francesco d’Assisi dove possiamo visitare il museo dedicato al compositore Vincenzo Bellini al quale è dedicato anche il teatro dell’opera della città. Continuando ad esplorare questa zona possiamo trovare diversi siti archeologici risalenti al periodo greco-romano. Da non perdere sempre nelle vicinanze il “Castello Ursino” che una volta era la dimora dei sovrani del casato Aragona di Sicilia, mentre oggi è il museo civico della città con ingresso gratuito.
Spostandosi invece verso nord da Piazza del Duomo possiamo incontrare diversi luoghi d’interesse come Piazza Università, La Chiesa della Collegiata, Piazza Stesicoro e anche il giardino botanico. Naturalmente quelli citati sono i luoghi più interessanti e importanti, ciò non toglie che durante il percorso si possono incrociare numerose chiese barocche e palazzi d’epoca.
Infine ovviamente non possiamo non spostarci fuori città per ammirare l’incredibile vulcano Etna ormai noto in tutto il mondo per i suoi ripetuti “spettacoli”.