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Cosa vuoi fare da grande?

Creato il 15 ottobre 2011 da Kaosblu @kaosblu
Cosa vuoi fare da grande?
C’era Spillo, Naomi, e Kenny. Era il 1979.
Spillo che in realtà si chiamava Stefano, aveva sempre il pallone sotto il braccio, era felice solo se giocavamo a pallone e, quando perdeva, l’afferrava con le mani tozze e se ne andava senza salutare. Naomi cioè Piera, aveva sempre una piccola borsa a tracolla rossa che non mollava mai e, tornava a casa ogni mezz’ora per cambiarsi. Luigi, abitava nei palazzi nuovi dopo la curva vicino all’edicola e, scendeva giù da noi - ci radunavamo sul muretto di fronte la pensilina di ferro della fermata dell’autobus - con la sua bmx, quasi sempre senza freni, i pantaloni strappati all’altezza delle ginocchia che lasciavano intravedere la carne viva e rossa: in curva si piegava alla Kenny Roberts.E poi c’ero io, Giuseppe, senza soprannome: non avevo le idee chiare su cosa volevo fare da grande. Ogni anno, il giorno del mio compleanno, nel momento della foto con i miei amici e, prima di spegnere le candeline  si ripeteva la stessa scena, zio Franco sollevava il dito rigido in aria e diceva: “Stefano farà il calciatore, Piera la modella, Luigi il motociclista e tu Giuseppe cosa vuoi fare da grande?” tutti gli occhi addosso, sembravano dei fari puntati sul colpevole; ma, pensavo “questa volta, confesso …”  risposi: “Leggere” e, prima che si riprendessero dallo stupore, proseguii “quando entro in libreria il mondo è lì, dimentico chi sono, il tempo si ferma, i libri mi chiamano e li rincorro con lo sguardo sugli scaffali, li prendo in mano, guardo il titolo, apro il risvolto della copertina e poi, e poi l’odore del libro nuovo, che delizia. Il libro è la porta aperta nel nostro “io” è il passato, il presente, il futuro.” Spensi le candeline: quell’anno l’applauso fu più lungo e, mamma piangeva!

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