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Cose buone che la sinistra dovrebbe fare subito? frammenti di proposta.

Creato il 29 luglio 2012 da Alessandro @AleTrasforini

Cosa rappresenta, in tempi come questi, l'ideale di Sinistra? Per chi può, invece, ancora rappresentare qualcosa? In un tempo dove le forme di democrazia sembrano traballanti a causa di alcune forme di (stra)potere finanziario, le discussioni attorno ad una riscossa si vanno moltiplicando: desiderare una società meno vincolata all'andamento borsistico è un'utopia? Su quali binari (morti) potrebbe condurre l'esclusivo rigore in un periodo di mordente recessione come questa?  Esiste un antipartitismo capace di proliferare dichiarando un'inesistente differenza fra politiche di destra e di sinistra: è reale questa affermazione? E' verificabile e generalizzabile? Ci sono sempre e comunque interessi "di parte" nascosti dietro a decisioni di tutela ed amministrazione della "res publica"?  In un tempo contemporaneo in cui la società si è complicata enormemente rispetto al passato, è utile prestare esclusivo ascolto e fiducia a tutti coloro che predicano la semplificazione come unica arma efficace per decifrare e risolvere i problemi che questa complessità ha generato (e continuerà a generare?)?  La risoluzione delle sfide contemporanee è un percorso che richiede, fra le tante possibili, virtù quali esperienza, integrazione fra discipline differenti, creatività, rispetto e consapevolezza d'azione sul lungo termine.  Dove potranno portare certe decisioni e certi provvedimenti sulla "lunga distanza"?  Si avranno benefici esclusivi sul breve termine? Quali "costi" al negativo è lecito o possibile attendersi?  Il "campo d'azione" dei provvedimenti su cui intervenire rischia di ingigantirsi, oggi più che mai.  Sono moltissime le tematiche su cui, specialmente in questa Italia, è necessario intervenire: ambiente, produttività, economia, giustizia, energia, sicurezza, etica, cultura, urbanizzazione "regolata" e diritti civili. Solo per citarne alcuni, ovviamente. Quali "mosse" dovrebbe fare la "Sinistra" all'interno di questo tremendamente caotico "scacchiere"? La battaglia da portare avanti è, oggi più che mai, troppo urgente da affrontare: l'emergenza impone, però, di combatterla senza la fretta di portare a casa un risultato favorevole.  Sono (purtroppo) troppe le spade di Damocle che rimangono sopra le nostre teste, sempre pronte alla caduta: default, spread, debito pubblico, interessi insostenibili e credit-crunch sono solo alcune "voci" di queste (potenziali?) tragedie. Cosa può rispondere una riscossa che voglia smentire la (s)fiducia collettiva per identificarsi ancora come "di Sinistra"? A questa e moltissime altre domande cerca di rispondere "10 cose buone per l'Italia che la Sinistra deve fare subito", scritto da Giuseppe Civati ed edito da Laurana Editore.  L'azione "sinistrorsa" dovrebbe presupporre, come caposaldo, la necessità improrogabile di avere valori ed esprimere un "agire" affine a quello di questo campo chiamato "Sinistra".  Cosa vuol dire essere "intimamente" di Sinistra? A quale sentire si richiama chi (continua a) crede(re) in un'etica di Sinistra, nonostante errori e scelte maturate palesemente sbagliate?  Una bellissima risposta a queste domande è rintracciabile nella prefazione del libro in questione, scritta da Paolo Virzì: 
"[...]Sinistra. Categoria scivolosa.  Ma se uno prova a rivolgerle uno sguardo lungo almeno un paio di secoli, ne trae la conclusione che il nocciolo dell'esser di sinistra risiede proprio nella sensibilità di fronte alla durezza crudele del mondo, nel non esser disposti ad accettarla come ineluttabile e naturale, nello sforzarsi di porre un rimedio, di produrre un progresso, un miglioramento. [...]"
Categoria scivolosa come il suo "elettorato", si potrebbe scrivere: se l'essere di Sinistra è una questione di "sensibilità", è altrettanto giustificabile esprimere che l'essere di Sinistra sia un'azione coincidente con il Sogno.  Sogno che, puntualmente, può essere realizzato od illuso. La partita più importante è ancora da giocare, soprattutto su questo fronte: in un Paese che sceglie il "non voto" come prevalente (e crescente) risposta sembra che la voglia di restare svegli (per non farsi fregare ulteriormente, nds) prevalga su tutto.  Se la crudeltà che (sembra) domina(re) il mondo è evitabile, attraverso quali passi potersi muovere?  E' proprio obbligatorio continuare a brancolare nel buio, come la storia recente sembra ricordare?  A questa ed altre(ttante) domande cerca di rispondere questo libro che cerca di circoscrivere le "dieci cose" che potrebbero contribuire a far cambiare ben più pesanti "Cose". Attraverso quali filoni principali potersi muovere?  Le scelte coincidono con un elenco per macro-aree che non sembra lasciare spazio ai "difetti" emersi nella società contemporanea: 
  • Salva(re) la politica;
  • Corruzione zero;
  • Fisco 2.0;
  • Il credito pubblico per abbassare le tasse;
  • Uguaglianza è un pò più di equità;
  • Una questione maschile;
  • Terra!;
  • Green vuol dire democratico;
  • La cultura del Futuro;
  • Il paese dell'Innovazione. 
Promuovere un programma di Sinistra dovrebbe significare, preliminarmente, mettere in "circolo" un reale ed aperto dibattito su contenuti ed opinioni tesi all'eliminare i regressi ed i peggioramenti cumulati durante ultimi tempi. In mezzo ad un immenso oceano di problemi, per fortuna, rimangono opere come queste finalizzate a proporre qualche "goccia" di miglioramento. Per una "Prossima Italia", ma non solo. 
COSE BUONE CHE LA SINISTRA DOVREBBE FARE SUBITO? FRAMMENTI DI PROPOSTA.

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