Ho comprato questo shampoo (e il balsamo allo stesso gusto) per un unico motivo: mi piaceva il packaging. Così carino, così viola e lilla, con quelle scrittine un così... ho già detto carine?
Vabè, ciao, mi chiamo Laura e sono schiava del packaging. FATEMI CAUSA.
Io non ho un buon rapporto con i miei capelli, sono grassi e li devo lavare spesso per non sembrare Lene Marlin dei tempi belli o un'accattona.
Le ho provate tutte: lo shampoo per i capelli grassi, quello delicato, Lazzaro di Lush, quello ecobio della Coop, uno al lime e qualcos'altro di Lavera.
Ho detto no ai siliconi e sì a Valsoia (non è vero, io odio la roba con la soia - lo so, sono out.)
Comunque non è cambiato quasi mai niente.
Lo shampoo Ultradolce alla lavanda l'ho preso per caso ed è venuto fuori che è fighissimo.
Mi posso lavare i capelli meno spesso? NO.
Però è l'unico che mi lascia i capelli morbidi morbidi, lucidi e non me li fa sporcare ancora di più.
Ha anche un buon profumo di lavanda (la rosa non si sente proprio) ne basta pochissimo per lavare bene (e io ne ho parecchi di capelli).
È venuto fuori che l'inci non fa neanche così schifo (colpo di scena). Io non ci capisco molto, ma la guru dell'ecobio Carlitadolce dice che è accettabile, quindi mi voglio fidare.
Ho comprato ovviamente anche il balsamo, ha la confezione ancora più bella di quella dello shampoo. E volete mettere averli in bagno vicini sulla mensola? Fanno anche un po' arredamento.
Il profumo è lo stesso dello shampoo, districa abbastanza bene, ma non fa i miracoli.
A me va benissimo perché ho provato balsami completamente ecobio che erano acqua fresca sui miei capelli, questo qualcosa fa. Soprattutto perché lo shampoo lascia già i capelli morbidini. Che professionale che sono, eh?
Ci è piaciuto? Sì.
Madre ce lo fregherà? Ovvio.
Lo ricompriamo? Certo.
Ci serve.