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Cose che nessuno sa

Creato il 31 ottobre 2012 da Olineg

Cose che nessuno saUna volta sentii dire a un critico di professione che il cittadino medio, quando deve esprimere un giudizio su un’opera che ha gradito, fa ricorso a un vocabolario e a una sintassi assai semplici, scimmiotta il linguaggio degli intellettuali, invece, nel tentativo di descrivere un lavoro che non ha riscosso i suoi favori. Alla faccia di quel critico, che considero un cretino, per questa recensione sarò il più diretto possibile: Cose che nessuno sa di Alessandro D’Avenia mi ha fatto schifo. Qualche ingrediente per rendere l’idea della pietanza: una nonna amorevole che sforna saggi proverbi in vernacolo come un jukebox del buon senso, un ragazzo ribelle che di nascosto scrive poesie, bambini buonissimi ed educati come nelle pubblicità delle brioche o nelle fiction della Rai , personaggi femminili la cui unica preoccupazione è avere un uomo accanto, la parola “amore” ripetuta 137 volte ovvero una volta ogni due pagine, personaggi che dopo essersi salutati cominciano a parlare di massimi sistemi con la stessa naturalezza con cui nella vita vera si discute di dove si è trovato parcheggio, e ciò nonostante l’autore pretende di salire in cattedra, mettendo in ammollo l’idea per un romanzo Teen (la cui seconda parte, devo riconoscere, non sarebbe stata male se privata delle caratteristiche che descrivo in questo periodo grammaticale) in un barile di supponenza letteraria e irritanti moralismi. Non mi dilungo per non contravvenire ai propositi iniziali, vorrei però dire al Professor D’Avenia che gli sono grato, davvero, infatti era da tempo che trovavo gradevole tutto ciò che leggevo, e mi aveva fatto visita il sospetto che mi stessi rincoglionendo.



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